L'indagine, denominata Bella fiaba, dalle parole pronunciate in lingua sarda da uno degli indagati, è frutto di decine di intercettazioni telefoniche e ambientali e di servizi di appostamento e di pedinamento. I 13 indagati si spostavano con le proprie auto e con quelle rubate per mettere a segno rapine, furti in abitazioni di campagna e in residenze estive, nei distributori di benzina, in negozi e in supermercati. Con sé portavano sempre tre pistole, due a tamburo e una semiautomatica, e un fucile. Tra i 13 tre sono in carcere per altri reati: si tratta di Giuseppe Crissantu, Sossio Reccia e Mario Francesco Flore. Secondo gli inquirenti Flore e Crissantu erano tra i capi dell'organizzazione che ha messo a segno furti e rapine da Padru a San Teodoro, da Orosei a Cabras, da Oristano a Olbia.
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