Dall'autodromo di Mores, impianto con tutte le carte in regola per ospitare potenzialmente anche bolidi di Formula Uno, ai palazzetti del tennis al coperto ad Arzachena ed a Cagliari (Monte Urpinu). Interventi in ogni angolo della Sardegna e soldi freschi per gli impianti sportivi nell'isola: 20 milioni di euro arrivano dal Fondo di sviluppo e coesione e si vanno ad aggiungere ai 21 milioni già previsti per i palazzetti dello sport di Cagliari (ma nel capoluogo i fondi sono stati rimodulati dal Comune), Nuoro e Oristano. In più ci sono i 10 milioni già messi da parte con la Finanziaria. Totale: 51 mln di euro per gli impianti sportivi. L'intervento è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa dal governatore Ugo Cappellacci e dall'assessore regionale dello Sport, Sergio Milia. "Un programma molto importante - ha sottolineato Cappellacci - prima si diceva che lo sport potesse essere utile per togliere i ragazzi dalla strada. Ora possiamo aggiungere anche che li indirizza verso la strada giusta". Milia ha spiegato che le risorse raggiungeranno ogni zona dell'isola e coinvolgeranno tutte le discipline sportive. Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente del Coni Gianfranco Fara: "Da tanto tempo non si vedevano così tante risorse per lo sport in Sardegna". Il numero uno isolano del Comitato olimpico ha rilanciato l'appello per la "casa delle federazioni" e per l'alfabetizzazione motoria nelle scuole, alle prese spesso con la mancanza di spazi, soprattutto palestre. Gli interventi previsti sono 26 nella provincia di Cagliari (tra questi 300 mila euro per il tennis a Monte Urpinu), 12 a Carbonia-Iglesias (350 mila euro saranno destinati all'impianto sportivo Ceramica di Carbonia), 13 nel Medio Campidano (tra questi 250 mila programmati per lo stadio di Guspini), 17 a Nuoro (l'intervento piu pesante, 450 mila euro, riguarda il Frogheri del capoluogo barbaricino), otto in Ogliastra (la spesa maggiore, 206 mila, è destinata al complesso sportivo di Villagrande Strisaili), 15 a Oristano (400 mila euro per Sa Rodia), 13 a Olbia Tempio (tra gli interventi anche 300 mila euro per il palazzetto del tennis ad Arzachena) e 16 a Sassari. L'intervento più dispendioso riguarda l'ampliamento dell'autodromo Franco Sunis con 1.280.000 euro, "in grado di ospitare le massime manifestazioni motoristiche - ha detto Milia - sarà fra i tre impianti più importanti d'Italia in questo settore".

LA POLEMICA - Ventuno milioni di euro per palazzetti dello sport a Oristano, Nuoro e Cagliari. Ma il capoluogo ha scelto di rimodulare i sei milioni originariamente destinati al suo palasport, si parlava di via San Paolo, per rilanciare i suoi impianti sportivi in tutta la città. Una scelta che fa storcere il naso alla Regione: "Un nuovo palazzetto - ha spiegato il governatore Ugo Cappellacci durante la conferenza stampa di questa mattina sui fondi per lo sport nell'isola - sarebbe potuto essere un importante attrattore perché in grado di ospitare manifestazioni di un certo livello".

La risposta del sindaco di Cagliari Massimo Zedda: "Ancora una volta il presidente della Regione interviene a sproposito su argomenti che riguardano la città di Cagliari. In questo caso lo fa a distanza di un anno dall'approvazione in Consiglio regionale del comma 30 dell'articolo 4 della Legge Regionale numero 6 del 2012, la Finanziaria 2012: prevede, come avevamo richiesto, la rimodulazione dei sei milioni di euro prima destinati a un nuovo palazzetto dello sport e ora utilizzabili per la riqualificazione di numerosi impianti sportivi comunali in città.

Utilizzeremo quei sei milioni di euro per la messa in sicurezza e la riqualificazione dei numerosi impianti sportivi presenti in città oggi in stato di degrado e di abbandono. Il nostro obiettivo è quello di garantire a tutte le discipline sportive la possibilità di avere spazi adatti e agibili per ospitare manifestazioni di qualunque livello, dalla pratica amatoriale a quella agonistica in strutture che, anche grazie alla riqualificazione energetica, possano garantirsi pure l'autosufficienza economica. Il tutto con un'attenzione particolare ai quartieri da sempre considerati periferici, dove lo sport rappresenta un presidio sociale e un importante strumento di aggregazione. Detto questo, il presidente della Regione dimentica che per la realizzazione di un nuovo palazzetto servirebbero 15 milioni di euro e non sei".

CAPPELLACCI REPLICA - "Ancora una volta dal sindaco di Cagliari arriva la solita smentita che conferma. Come emerge dalle dichiarazioni dello stesso Zedda, la destinazione delle risorse a finalità diverse rispetto alla realizzazione di un palazzetto dello sport corrisponde ad una volontà ben precisa dell'amministrazione comunale". Lo dichiara Alessandro Serra, portavoce del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, replicando alle dichiarazioni del primo cittadino di Cagliari sui fondi per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport. "La Regione ha dato seguito a tale orientamento - prosegue Serra - se la volontà del Comune fosse stata tradita, il sindaco avrebbe avuto tutte le ragioni per inalberarsi. Poiché è stata rispettata, appaiono incomprensibili le motivazioni di tanta suscettibilità. Altrettanto inspiegabile è un continuo riferimento ad un profilo sul quale non si accettano lezioni dal sindaco: il rispetto della legge. Il presidente della Regione ha semplicemente e liberamente risposto alla richiesta di chiarimenti da parte di un giornalista, esercitando un suo diritto e adempiendo un suo dovere. Se il primo cittadino ritiene di poter essere il solo a poter esprimere un parere sulla città di Cagliari o pensa che 'niente' sia stato fatto prima del suo avvento alla guida del Comune - conclude il portavoce di Cappellacci - sicuramente ricorda male e forse inizia anche a sopravvalutarsi. Sarebbe più interessante confrontarsi sul merito della questione e chiedersi, senza aspettare 'l'oracolo' dei cosiddetti 'concorsi di idee', se il capoluogo della Sardegna possa fare a meno di uno stadio e di un palazzetto. Si lascia, come è giusto che sia, ai cittadini ogni valutazione riguardo a chi sia nervoso e abbia preoccupazioni derivanti da 'ansia da prestazione'".
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