«Non dovevi uscire da casa in una bara, come tua sorella. Mi sei rimasto solo tu, non te ne andare». Lucia Piga ha continuato a parlare senza sosta con il figlio adottivo Victor, ventenne, vittima sabato di un incidente stradale nella strada principale di Monastir, fino a quando la bara bianca non è giunta all'ultimo gradino delle scale di accesso alla loro casa. Raggiunta la strada, la donna disperata ha infranto il piatto de “S'Arazia”, il rito che a Monastir si riserva ai funerali dei giovani, affidando il suo angelo biondo alle mani di Dio. A Dio si era raccomandata anche due anni e mezzo fa, quando l'altra figlia, sorella naturale di Victor, adottata assieme a lui in Russia, era rimasta uccisa in un altro incidente stradale.

IL DOLORE Uno sfogo inconsolabile, quello della madre di Victor, che poi si è fatta largo nella calca per scagliare a terra il piatto pieno di petali di rose bianche. Solo a quel punto si è aggrappata al marito Mario Martis e si è lasciata trasportare dal corteo dietro il feretro, lungo le poche decine di metri che separano la chiesa dalla casa che è stata di Victor e di sua sorella Svetlana: i figli che sentiva suoi, benché adottati, e che una tragica coincidenza le ha portato via nel giro di brevissimo tempo.

IL VESCOVO «Svetlana era stata seppellita il Sabato Santo, Victor lo sarà per l'Immacolata: la convocazione di Dio per loro è avvenuta in giorni significativi», ha esordito nell'omelia, tenuta nella parrocchiale di San Pietro, monsignor Tarcisio Pillola, vescovo emerito di Iglesias e amico di famiglia dei genitori dei due sfortunati fratelli russi. A lui è toccato, ancora una volta, il compito di tentare di dare un senso al dolore di una madre e di un padre senza speranza, senza più fiducia.

IL RICORDO «Difficile trovare le parole adatte», ha aggiunto monsignor Pillola, testimone del «lungo e difficile cammino dell'adozione» e che, il 21 marzo del 2008, aveva celebrato le esequie di Svetlana Martis, morta in uno scontro tra un'auto e una moto al Poetto di Cagliari. Il vescovo si è quindi rivolto a Mario e Lucia: «Dovete vincere la tentazione di pensare che l'adozione dei due fratelli sia stata un tentativo inutile». Poi, rivolto ai giovani, ha aggiunto: «Amate la vita e difendetela, siate prudenti al volante».

TROPPI INCIDENTI Monastir piange intanto un altro suo giovane, l'ennesimo, dopo Samuel e Matteo, dopo Gabriele e Lisa. E dopo Svetlana, la sorella, l'angelo venuto da lontano, inseparabile dal fratello. Anche nella morte.

IGNAZIO PILLOSU
© Riproduzione riservata