Femminicidio, Cagliari si tinge di rossoStasera corteo fino al Bastione S.Remy
Scarpette sul piazzale, fiocchi appesi alle cancellate del Municipio e drappi alle finestre. Cagliari si tinge di rosso per dire no a soprusi e violenza contro le donne.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono tante le iniziative previste per questa giornata internazionale: gazebo, dibattiti, spettacoli, proiezioni e un corteo che questa sera attraverserà le strade di Cagliari. Già da questa mattina numerose cittadine e anche tanti cittadini, tra cui moltissimi giovani, hanno lasciato décolleté, ballerine e sandali rossi all'ingresso del palazzo Civico di via Roma. Le calzature sono state sistemate sulla scalinata e lungo un tragitto che dai portici di via Roma porta a piazza Yenne, dove è stato allestito un gazebo informativo organizzato da Fidapa e Socialismo Diritti Riforme.
E questa sera da piazza Garibaldi, in concomitanza con lo "sciopero delle donne", è partito un corteo fino alla terrazza del Bastione di Saint Remy per una serata di interventi e letture. Uno dei momenti clou di "Cagliari cammina contro la violenza", una settimana di iniziative promossa dalla Commissione Pari Opportunità e dall'assessorato competente del comune di Cagliari e alla quale hanno aderito "Se Non ora quando", i sindacati e numerose associazioni. "I partecipanti indosseranno qualcosa di rosso e anche su questa terrazza saranno depositate le calzature in ricordo delle donne violentate e uccise", spiega Elisabetta Dettori, presidente della Commissione Pari Opportunità. Alle 20.15 nella sala conferenze ex Distilleria a Pirri va in scena "Finché morte non ci separi", monologo di Francesco Olivieri interpretato da Rita Atzeri, Maria Loi, Alessandro Muroni. "Cresce il numero di donne pestate a sangue o uccise - sottolinea Maria Grazia Caligaris, presidente dell'associazione Socialismo Diritti e Riforme - è un problema di natura sociale, non basta il coraggio delle donne devono intervenire le istituzioni".
I DATI SULL'ISOLA - Sono operativi in Sardegna nove Centri antiviolenza - uno in ogni nuova provincia più uno a Cagliari per l'alto indice di urbanizzazione - e cinque Case di accoglienza - una in ogni vecchia provincia più una a Olbia - finanziati interamente dalla Regione con 6,1 milioni di euro tra il 2009 e il 2012. Il numero totale delle donne che si sono rivolte ai Centri tra il 2009 e il 2012 è di 10.672, mentre i casi presi in carico sono stati 1.916; le donne, invece, ricevute e ospitate nelle Case di accoglienza sono state 298. I dati sono stati diffusi dall'assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
"La Sardegna - spiega l'esponente della Giunta - si conferma Regione modello nelle iniziative legislative, di prevenzione con specifiche campagne di sensibilizzazione, e soprattutto quotidiane di supporto a favore di chi ha subito violenza, tra le mura domestiche e fuori. In questi ultimi anni abbiamo creato un sistema di protezione a più livelli nei confronti delle vittime, che non possono essere lasciate sole, e i numeri in crescita purtroppo lo confermano". Impegno della Regione anche contro lo stalking: i Centri antiviolenza, così come stabilito dalla recente legge approvata dal Consiglio, dovranno dotarsi di specifici sportelli per l'assistenza. Anche in questo caso, l'assessore De Francisci e i suoi uffici stanno predisponendo la delibera di attuazione alla programmazione degli sportelli antistalking.