31 maggio 2013 alle 12:50aggiornato il 31 maggio 2013 alle 12:50
Famiglia di nomadi truffatori a CagliariSotto sequestro i beni del "re di Adrano"
Una famiglia di Adrano aveva messo a segno una serie innumerevole di truffe nel Cagliaritano. Grazie ai guadagni di altre attività aveva messo da parte più di tre milioni di euro tra ville e conti correnti.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
L'operazione di sequestro è stata messa a segno dagli agenti della divisione Anticrimine di Cagliari. Gli investigatori, coordinati dal dirigente Gabriella Acca, hanno iniziato a seguire la famiglia Liotta, nomadi "caminanti" siciliani, per le truffe messe a segno tra Cagliari e hinterland. La base operativa era un terreno a Quartucciu. Dopo le numerose denunce e i "fogli di via" la famiglia è rientrata in Sicilia. Ma gli accertamenti patrimoniali sono proseguiti. Gli agenti della divisione Anticrimine hanno così verificato che i componenti della famiglia aveva dei redditi sotto la soglia della povertà (dichiaravano al massimo seimila euro all'anno) ma viveva nel lusso con tre ville ad Adrano e conti correnti aperti in tutta Italia per un valore complessivo di oltre tre milioni di euro. Il Tribunale di Cagliari, applicando la legge 159 del 2011, ha disposto il sequestro cautelare delle ville (con sette appartamenti), di tredici auto, tre camper e dei conti correnti, buoni fruttiferi, quote azionarie. Un impero riconducibile alla famiglia di Giacomo Liotta, 57 anni, definito il re di Adrano: le operazioni di sequestro sono state complicate per la "rivolta" messa in atto dal quartiere in difesa del loro "potente" concittadino. Le indagini non sono finite. Si scava per tracciare i collegamenti dei nomadi con le banche dove sono state versate le somme di denaro e dove hanno ottenuto anche ingenti fidi. E si scava anche su come l'impero sia stato costituito: non si esclude che il denaro sia stato guadagnato anche con il riciclaggio derivante dalle sommesse clandestine.
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