Al Centro di selezione VFP1 (volontari in ferma permanente per un anno, prorogabile) di Calamosca a Cagliari - dove stamattina è stato ufficializzato il passaggio di consegne fra il colonnello dell'esercito Angelo Mura, direttore dal 2004, e il parigrado dell'aeronautica Eros Imbimbo - si sono presentati quest'anno 1.340 giovani: nel 2007 erano 1.451, 1.884 nel 2006, 2.254 tre anni fa. Non è calato solo il numero di candidati nel 2008 a vestire la divisa dell'esercito, ma anche quello degli abili e arruolati: gli idonei sono stati 568 (42,4%), mentre un anno fa erano 767, più della metà del totale. Le cause più frequenti di esclusione sono state nel 29,9% dei casi la costituzione fisica (categoria in cui rientra la statura) e nel 15,1% dei casi il favismo. Inoltre, l'11,4% dei candidati non ha superato i test psicologici.

I RIFORMATORI. "Nonostante le iniziative parlamentari, gli appelli e le proteste, continua come se niente fosse la vergognosa esclusione di una altissima percentuale di giovani sardi dall'arruolamento nelle Forze armate e nelle Forze di Polizia. Ad essi vanno aggiunti tutti coloro i quali, rassegnati, non fanno nemmeno la domanda". Il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa, commenta così le difficoltà dei giovani sardi a intraprendere la carriera militare, spesso per ragioni di statura o a causa del favismo. "Non riesce ad affermarsi un elementare principio di buon senso, suffragato da fior di autorevoli studi e pareri scientifici: il favismo non è una malattia, ma una semplice carenza enzimatica. Eventuali problemi che tale carenza dovesse dare sono oggi - con un esercito formato da volontari (molto pochi rispetto all'esercito di leva), facilmente affrontabili con semplice bracciale o una piastrina personale recante l'indicazione dei farmaci che è bene evitare". "Un problema risolvibile in modo banale si traduce ancora per un numero enorme di giovani sardi in una grave forma di discriminazione e nella negazione di importanti opportunità occupazionali, a tutto vantaggio dei cittadini di altre regioni italiane", prosegue Cossa.
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