Dramma a Carbonia, bimba nata morta buttata per errore tra i rifiuti ospedalieri
"Ciò che è accaduto a me non deve succedere mai più. Nessuna mamma deve più patire ciò che io soffro". E' la ragione per cui una donna di Calasetta ha deciso di rendere pubblico il dramma di cui è protagonista.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ha partorito anzitempo una bimba. E' nata morta. Ha chiesto di sapere dove fosse il corpicino. E' finito per sbaglio tra i rifiuti dell'ospedale ed è stato bruciato. Il parto è avvenuto all'ospedale Sirai di Carbonia. Nonostante i sogni e l'amore dei genitori, la piccola ha smesso di crescere. E' morta nel grembo della sua mamma alle 22esima settimana, quando pesava solo 250 grammi. Era settembre. Così Maria (il nome è di fantasia) ha affrontato tredici ore di travaglio sapendo che non avrebbe vissuto la gioia consolatrice che ogni donna, dopo il dolore, prova nel stringere tra le braccia suo figlio.
"Datele una sepoltura". E' stato il desiderio che ha espresso per poi affidarlo a un modulo destinato all'Asl. La legge italiana parla chiaro. Anche nel caso di bimbi nati tra le 20 e le 28 settimane - che formalmente non sono considerati "nati-morti" - è consentita l'inumazione. Ma quando i genitori, dopo una settimana dal parto, hanno chiesto alla camera mortuaria dove fosse il corpo della loro bambina, nessuno sapeva nulla. C'era solo la pratica di cui sopra. Hanno cercato disperatamente la sepoltura della loro piccola in tutti i cimiteri dei paesi del circondario. Nessuna risposta. Quella drammatica è arrivata da un'operatrice dei Servizi sociali che è riuscita a capire cosa fosse successo: "La bimba è stata smaltita per errore tra i rifiuti dell'ospedale Sirai".
La donna e il marito ora vogliono che sulla vicenda venga fatta chiarezza e, attraverso gli avvocati Alberto Fois e Barbara Pintus, hanno presentato una denuncia-querela. "Non voglio vendetta ma solo che altre mamme non debbano mai poter vivere il mio inferno".
Sull'Unione Sarda oggi in edicola la storia e i protagonisti raccontati da Stefania Piredda e Serena Cirina.