Domusnovas, una disfunzione cardiacaha ucciso il piccolo Andrea
Il cuore ha ceduto all'improvviso, senza un segnale, un sintomo premonitore. I medici la definiscono miocardiopatia dilatativa: potrebbe essere stata la causa della morte del piccolo Andrea.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il cuore di Andrea forse era malato sin dalla nascita oppure era stato debilitato da un'infezione. E avrebbe ceduto all'improvviso, senza un segnale, un sintomo premonitore. I medici la definiscono miocardiopatia dilatativa: potrebbe essere stata la causa della morte del piccolo Andrea Uccheddu, il bambino di otto anni di Domusnovas deceduto durante il sonno nella notte fra giovedì e venerdì scorso. Questa ipotesi, tuttavia da confermare, è stata formulata al termine della perizia necroscopica eseguita ieri all'ospedale "Sirai" di Carbonia. A richiederla erano stati gli stessi medici dell'ospedale "Santa Barbara" di Iglesias dove i genitori di Andrea Uccheddu, Marco e la madre Sabina Marroccu, si erano precipitati, venerdì mattina, subito dopo aver trovato il loro bambino esanime sul lettino della sua cameretta.
L'ESAME La perizia necroscopica è andata avanti per oltre sei ore. In base a un riscontro macroscopico, cui seguiranno esami istologici molto più approfonditi e di cui si conosceranno gli esiti fra una ventina di giorni, i sospetti iniziali hanno trovato conferma: il cuore di Andrea era malandato nonostante il bambino non avesse mai rivelato sintomi particolari che potessero far pensare a un difetto cardiaco. Nel corso dell'esame autoptico, invece, i medici hanno immediatamente scoperto che il cuore di Andrea appariva eccessivamente ingrossato. Da qui l'ipotesi sulla causa della morte che necessita di ulteriori conferme ma che ha fornito ai medici un orientamento preciso: si tratterebbe di una miocardiopatia dilatativa che produceva una grave alterazione del ritmo cardiaco. Il cuore aveva cioè dimensioni superiori alla norma ma pompava di meno. Questa condizione, alla lunga, avrebbe prodotto un irrimediabile affaticamento.
IL CUORE Ma, come accennato, anche se fondate si tratta solo di supposizioni. A dissipare ogni dubbio saranno gli esami dei tessuti al microscopio e gli approfondimenti istologici le cui risultanze si conosceranno solo fra alcune settimane. Serviranno a chiarire soprattutto un altro aspetto: dovranno cioè dire se la miocardiopatia dilatativa sia dovuta ad una malformazione congenita del cuore del bambino oppure sia stata provocata da un'infezione di tipo virale che Andrea potrebbe aver contratto negli anni scorsi e che ha danneggiato irrimediabilmente il suo cuore. Nella prima ipotesi il cuore del bambino, che praticava calcio nella categoria Pulcini, era compromesso dal grave difetto da quando Andrea era nato. Il problema si sarebbe poi manifestato improvvisamente. Qualora venisse confermata la seconda ipotesi, potrebbe essere stato un virus a minare la sua salute sino a danneggiare irreparabilmente il suo sistema cardiaco.
GLI ESAMI Non è escluso, infine, che entrambe queste ipotesi possano essersi manifestate in qualche modo insieme. Gli esami di laboratorio affidati agli esperti dell'ospedale “Sirai” offriranno un quadro più preciso.
Terminata la lunga perizia necroscopica, il piccolo Andrea ieri sera è stato riconsegnato ai genitori e ai parenti. Oggi, infatti, Domusnovas darà l'ultimo saluto al bambino: il paese si raccoglierà attorno alla famiglia Uccheddu per le esequie funebri che verranno celebrate alle 18,30 nella chiesa di Santa Maria Assunta da don Giovanni Frongia.
ANDREA SCANO