Dermatite bovina, Coldiretti: «Se non si sblocca la movimentazione pronti a mobilitarci»
La copertura vaccinale regionale ha raggiunto circa il 96% dei capi e 97% delle aziende: «Un impegno che va premiato»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Dermatite bovina, Coldiretti è pronta alla mobilitazione: se non verrà revocato a breve il blocco della movimentazione dei capi, la manifestazioni di protesta accenderanno tutta la Sardegna.
«Ogni giorno che passa continua a essere una perdita gravissima per un comparto che ha dimostrato responsabilità e correttezza», evidenziano il presidente e il direttore di Coldiretti Sardegna, Battista Cualbu e Luca Saba. «I nostri allevatori hanno fatto tutto, fino all’ultimo passo: hanno rispettato le regole, vaccinato i capi, seguito ogni indicazione. Ora pretendiamo che l’Europa e le istituzioni siano altrettanto corrette verso le persone, le aziende e le famiglie coinvolte. È il momento di dare risposte: revocare le aree di restrizione nei territori che hanno raggiunto le percentuali previste e sbloccare subito le movimentazioni. Se non arriveranno segnali immediati, siamo pronti alla mobilitazione. Non si può perdere altro tempo, troppe aziende sono al limite e troppe attività economiche rischiano di non rialzarsi».
L’immunità di gregge – La Sardegna oggi – evidenzia Coldiretti – è una regione virtuosa e pronta a ripartire: la copertura vaccinale regionale ha raggiunto circa il 96% dei capi e 97% delle aziende. Come la Gallura che era stata una delle prime aree virtuose ora anche Sud Sardegna, Oristanese e Cagliaritano e vaste zone della Provincia di Nuoro hanno raggiunto le percentuali necessarie di coperture vaccinali. Attualmente rimangono solo una trentina di focolai aperti e, a questo punto, le aree di restrizione dovranno essere delimitate ai 50 chilometri dai focolai. Ora, quindi, si può e si deve liberare tutto il resto della Sardegna. «Numeri che dimostrano un quadro epidemiologico completamente mutato, in regressione, e che rendono ormai ingiustificabile il protrarsi delle attuali restrizioni. Questi risultati sono il frutto di un lavoro condiviso tra allevatori, servizi veterinari e Coldiretti, che negli ultimi mesi ha affiancato gli operatori del settore con assemblee, incontri tecnici e supporto continuo nella gestione della profilassi e delle procedure vaccinali. Un impegno costante che ha permesso alle aziende di muoversi correttamente e con senso di responsabilità».
Sblocco immediato – «Chiediamo che le restrizioni vengano revocate in tutti i territori che hanno raggiunto le percentuali stabilite, cioè la grande maggioranza della Sardegna. Ogni giorno – denuncia l’organizzazione - perso rappresenta un danno economico enorme per un comparto che finalmente aveva riconquistato richieste di mercato, prezzi favorevoli e prospettive di crescita. Il protrarsi delle restrizioni sta soffocando la ripresa per una regione che essendo un’isola non ha altri sbocchi: il blocco delle vendite oltre Tirreno sta facendo perdere margini e clienti storici; il fermo delle movimentazioni interne compromette la gestione aziendale; la liquidità delle imprese è al minimo; molte famiglie rischiano di non superare l’inverno».
E tutto questo accade nonostante la Sardegna abbia dimostrato disciplina ed efficienza nella gestione sanitaria, «esattamente ciò che Europa e istituzioni avevano chiesto. Coldiretti, che in questi mesi ha sostenuto gli allevatori in ogni fase, ora chiede alla politica di fare altrettanto: servono atti immediati, non rinvii. Ne va del futuro di un settore che rappresenta economia, lavoro, identità e un patrimonio che la Sardegna non può permettersi di perdere».
(Unioneonline)
