Dermatite bovina, il dolore e la rabbia degli allevatori sardi: «Ristori immediati o sarà un disastro»
Il bollettino provvisorio ha certificato, dal 21 giugno a ieri sera, 184 bovini malati, 31 morti e 447 abbattutiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un mese a ieri, la dermatite nodulare contagiosa colpiva a Orani il primo allevamento sardo di bovini: l’Istituto zooprofilattico di Teramo, riferimento nazionale nella sorveglianza epidemiologica degli animali, l’aveva identificato con il codice 76619.
Da allora i focolai sono diventati ventotto, tra Nuorese, Sassarese e Gallura. Ma in questi trenta giorni è soprattutto calato il gelo tra mondo delle campagne e Giunta: il timore è la sopravvivenza delle oltre 9mila aziende sarde.
Il bollettino provvisorio ha certificato, dal 21 giugno a ieri sera, 184 bovini malati, 31 morti e 447 abbattuti, con la fiducia degli allevatori crollata a picco.
«I sacrifici di una vita – rimbalza il j’accuse – rischiano di andare in fumo per via di una Regione che sta soltanto imponendo misure punitive, senza ascoltarci».
Il riferimento è prima di tutto per i vaccini obbligatori e relative sanzioni, sino a 20mila euro, in casi di inottemperanza. Un’insofferenza arrivata a Cagliari e su cui Alessandra Todde ha provato a rassicurare.
L’articolo completo di Alessandra Carta su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital