Dermatite bovina, i contagi rallentano: ad agosto solo due nuovi focolai
Bartolazzi e Satta: «Continuate a vaccinare»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
La dermatite nodulare bovina rallenta la sua corsa in Sardegna. Dopo settimane di allarme, i dati diffusi dalla Regione mostrano un calo netto dei contagi: dal 14 agosto a oggi sono stati registrati soltanto due nuovi focolai, sette in totale dall’inizio del mese, contro i 36 confermati a luglio.
Un segnale incoraggiante che le autorità regionali legano all’avanzamento della campagna vaccinale. A oggi i capi bovini immunizzati nell’isola sono 114.700, pari al 40,53% della popolazione complessiva. Più di 3.200 aziende hanno vaccinato tutti gli animali, raggiungendo il 41% degli stabilimenti.
Le percentuali migliori arrivano da Oristano, con oltre 41 mila capi vaccinati, pari a quasi il 60% del patrimonio locale. Bene anche Medio Campidano e Gallura, mentre rimangono più indietro Nuoro (27,81%), Cagliari (26,72%) e soprattutto l’Ogliastra, ferma al 6%.
«Persistono difficoltà nei territori caratterizzati dal pascolo brado, dove radunare le mandrie è più complicato», ammette l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi. «Ma i dati sono incoraggianti e dimostrano che la campagna vaccinale funziona. Per questo invito ancora una volta tutti gli allevatori a collaborare con i servizi veterinari: la vaccinazione è l’unica arma per sconfiggere la malattia senza prolungare il blocco delle movimentazioni».
Sulla stessa linea l’assessore all’Agricoltura, Gianfranco Satta, che guarda alle prime estinzioni di focolai a Sassari e in Gallura come a «un risultato importante, frutto dell’impegno congiunto di allevatori, veterinari e istituzioni».
Satta richiama anche l’esempio della Blue Tongue, dove la vaccinazione ha fatto la differenza: «Al 20 agosto contiamo solo 55 capi morti, contro gli 11 mila del 2024. Tutti i decessi si sono registrati in allevamenti che non avevano aderito alla campagna».
La Regione, infine, rassicura il comparto zootecnico: sono già stati stanziati circa 30 milioni di euro per coprire eventuali perdite degli allevatori.
La malattia, al momento, resta circoscritta alle aree già colpite e le zone di protezione non hanno subito variazioni.
(Unioneonline/Fr.Me.)