Finanziamenti per tutti, o quasi. Non per lui, che ha vinto «almeno una volta tutte le più importanti regate oceaniche alle quali ho partecipato». Andrea Mura, skipper di Vento di Sardegna, la barca targata Quattro mori, affida ai social la rabbiosa delusione per essere stato escluso dai contributi che la Regione eroga a piene mani a numerose attività sportive. 

«Un anno fa», racconta Mura, «ho inviato la richiesta di finanziamento dell'ambizioso progetto “Vento di Sardegna”, con numeri mediatici da capogiro sulla promozione internazionale della mia terra». 

L’obiettivo è partecipare alla “Global Solo Challenge”, la regata intorno al mondo in barca a vela in solitario senza assistenza e senza scalo, che partirà il prossimo 3 settembre da La Coruña, in Galizia, Spagna, con arrivo sempre a La Coruña dopo 4 mesi di circumnavigazione del globo.

Mura fornisce i numeri: 55 iscritti da tutto il mondo, 120 giorni di navigazione non stop intorno al mondo, «di cui 60 da trascorrere circumnavigando l’Antartide, trasmessi in 190 emittenti televisive suddivise in 102 nazioni, oltre che nelle news di bordo delle più importanti compagnie aeree del mondo e con collegamenti satellitari in streaming durante la navigazione, per un controvalore mediatico senza precedenti». Insomma: tutto il mondo, per Mura, vedrebbe i quattro mori e conoscerebbe il nome “Sardegna”. 

«Mi sto preparando da un anno alla sfida sportiva più dura che esista», accusa lo skipper, «sarei il primo sardo nella storia  a circumnavigare il pianeta in solitario in regata, a testimonianza che i sardi sono navigatori, in una terra dove i pericoli sono sempre arrivati dal mare». Ma niente: ci sono finanziamenti per le competizioni più di nicchia,  ma non per lui. 

«Per il 2023 la Regione ha finanziato una moltitudine di attività sportive con un budget di oltre 40 milioni di euro di soldi pubblici. Sono molto felice per l’investimento nello sport», sottolinea Mura, «ma vorrei sapere perché il mio progetto è stato escluso, trattandosi di un’impresa sportiva senza precedenti a livello planetario».

Lui rischia di non potersi iscrivere ma, avverte  «la Regione autonoma della Sardegna sta perdendo la più grande opportunità di promozione planetaria della sua storia». 

Enrico Fresu 

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