Pressing di sindacati e politica sulle istituzioni per salvare l'Alcoa di Portovesme.

I SINDACATI - La Cisl ritiene che governo e Regione Sardegna debbano accelerare le trattative con la multinazionale svizzera Glencore - già proprietaria della Portovesme srl - per il passaggio di mano dello stabilimento, cuore della produzione di alluminio in Italia. "Da oggi la partita della vendita non è più attribuibile alle sole scelte di Alcoa - spiega il segretario della Cisl del Sulcis Iglesiente Fabio Enne - Deve intervenire l'autorevolezza del governo italiano supportato con decisione da quello regionale. Per questo va attivata una vera trattativa con un vero soggetto industriale rappresentato dalla Glencore. Già dalla fine di agosto - sottolinea il sindacalista - ci possono essere le condizioni per un percorso che riaccenda le speranze dei lavoratori e costituisca un elemento fondamentale per costringere Alcoa alla revisione dei suoi piani annunciati verso la fermata dello stabilimento". Ieri giornata di tensione al porto di Cagliari, bloccato per circa tre ore dalla protesta degli operai che si sono anche tuffati in mare per aggirare il cordone di sicurezza predisposto ai cancelli dello scalo dalle forze dell'ordine in tenuta antisommossa. Il conto alla rovescia per la chiusura della fabbrica è ormai scattato: in assenza di nuovi acquirenti, Alcoa è decisa a smantellare a partire dal 3 settembre. E i sindacati hanno già chiesto di anticipare il vertice fissato per il 5 al ministero dello Sviluppo economico. Il 31 agosto, intanto, le parti si riuniranno a Roma per la partita degli ammortizzatori sociali. Non è escluso un presidio al ministero di una delegazione di lavoratori. Decisiva la prossima settimana, quando anche la mobilitazione delle istituzioni isolane toccherà il suo culmine: lunedì pomeriggio i sindaci del Sulcis si sono dati appuntamento davanti all'ingresso dello stabilimento di Portovesme, martedì 27 la vertenza approda invece in Consiglio regionale, a Cagliari, dove si sono convocati in seduta straordinaria anche il Consiglio provinciale e quello comunale di Carbonia.

IL PD - La direzione nazionale del Pd ha approvato un documento nel quale dà mandato al segretario Luigi Bersani e al vice Enrico Letta di premere sul governo per sbloccare la vertenza Alcoa. "Un impegno - spiega il senatore sardo Francesco Sanna - che coinvolge anche i gruppi parlamentari. L'obiettivo è di portare ad un tavolo negoziale con la multinazionale americana nuovi imprenditori, di livello adeguato alla scommessa industriale della produzione di alluminio primario in Italia". "Certo - sottolinea il parlamentare - occorre flessibilità da parte degli attuali proprietari, per consentire che una nuova fase del negoziato avvenga a stabilimento in marcia. Credo che dopo 17 anni di permanenza in Italia, non sarà qualche settimana a rivoluzionare i conti della multinazionale di Pittsburgh, e comunque si tratta di partite economiche compensabili in sede di chiusura di un contratto. Il Governo deve offrire un quadro certo, credibile e non contrastabile in sede comunitaria, di regole ed opportunità sul versante energetico ed infrastrutturale". E poiché queste condizioni di cornice "non si sono rivelate persuasive o non sono state sufficientemente spiegate", Sanna invita il ministro Corrado Passera "a vincere la comprensibile ritrosia istituzionale e ad assumere il ruolo di condurre, in funzione di costante mediazione, la trattativa tra Alcoa e i soggetti interessati alla cessione dello stabilimento e a mantenerne stabile la produzione. A partire da tutti quelli che hanno avuto accesso al data room della multinazionale americana e sollecitando eventuali nuovi interessati".
© Riproduzione riservata