In un'ora, il 22 ottobre del 2008, piovve quanto avrebbe dovuto piovere in due mesi. Il nubifragio di Capoterra era solo uno dei tanti segnali arrivati dai cieli della Sardegna, e neanche l'ultimo. Ma, al di là delle conseguenze drammatiche dell'evento, è servito a sottolineare la tendenza di un cambiamento radicale del clima. Con i periodi di siccità ormai dimenticati e con una piovosità costante che, tuttavia, non manca di creare qualche problema di troppo all'agricoltura isolana.

ANNO RECORD L'anno appena trascorso, secondo i rilevamenti del Dipartimento Idrometeoclimatico della Regione (la ex Sar), ha registrato picchi elevati sia per quanto riguarda le precipitazioni (escluso il 2008) sia sul fronte del caldo. I dati sono confrontati con la media del trentennio di riferimento (1961-1990) e mostrano alcuni aspetti piuttosto indicativi sui mutamenti climatici.

TEMPERATURE Intanto, giusto per comprendere meglio le analisi illustrate ieri mattina in maniera chiara ed esaustiva dal direttore del Dipartimento Gavina Soggia, dal climatologo Alessandro Delitala e dall'agrometeorologo Michele Fiori, basterebbe dire che negli ultimi venti anni in Sardegna le temperature medie sono cresciute di 1,3 gradi e che, nello stesso periodo, ci sono stati picchi di freddo mai toccati prima. Per tutti, la notte tra il 15 e il 16 dicembre scorsi quando a Gavoi il termometro ha toccato 11,5 gradi sotto lo zero e a Illorai 10,6. Certo, erano le ore in cui l'intera Isola era sotto lo zero - anche questo non era mai accaduto in precedenza - ma resta un indice importante.

LE PIOGGE «Meno abbondanti ma più frequenti - ha spiegato il dottor Delitala - con agosto il mese meno piovoso e gennaio quello in cui si sono registrate le maggiori precipitazioni, anche se novembre ha superato la media. In generale, comunque, l'ultimo trimestre del 2010 è stato eccezionalmente piovoso, era dal 1964 che non si registravano dati simili. Nel complesso, è piovuto per 50 giorni».

TREND IN RIALZO Il trend dell'aumento di piogge e temperature è cominciato da metà degli anni Ottanta. «Abbiamo notato che i valori - ha aggiunto Delitala - sono stati sempre sopra la media e in costante crescita». Questo è avvenuto dopo il superamento del periodo della siccità, ormai un lontano ricordo per i sardi, ma che nel trentennio di riferimento ha avuto una sua valenza.

CHIAROSCURI Nella lettura dei dati, che confermano l'impatto sulla Sardegna del “riscaldamento globale”, bisogna considerare anche gli effetti dei cambiamenti climatici sull'uomo e, soprattutto, sulle sue attività. Questi aspetti sono stati trattati da Michele Fiori. «In Campidano e nel Nuorese - ha detto l'agrometeorologo - c'è stata una minore disponibilità di risorse idriche, sufficienti sino a giugno, che ha avuto delle ripercussioni sull'agricoltura. Se a ciò aggiungiamo che a luglio e agosto, in alcune zone, abbiamo superato i 40 gradi il quadro è ancora più chiaro».

SURPLUS IDRICO «Nell'ultimo trimestre del 2010 - ha spiegato Fiori - è piovuto in abbondanza e si è creato un surplus idrico con conseguenze devastanti per alcune colture, tipo i carciofi». Il terreno pesante ha contribuito pure a ritardare raccolta e semina in particolari zone dell'Isola poi sottoposte a veri e propri stress termici da gelate e grandinate. «Oltre alla saturazione del suolo, l'eccesso di piogge ha creato le condizioni per ostacolare le operazioni tipiche della campagna e per un possibile sviluppo di attacchi crittogamici».

ALLEVAMENTI Gli stessi animali al pascolo hanno sofferto il disagio legato al vento e al freddo tanto da rischiare il congelamento. Insomma, più piogge, anche distribuite quasi omogeneamente in tutti il territorio isolano, e meno siccità avrebbero dovuto modificare in meglio il comparto agricolo. Ma gli abbassamenti repentini delle temperature, così come il loro rapido rialzo, non hanno consentito sostanziali miglioramenti.

Di confortante, su questo non ci sono dubbi, è il lavoro del Dipartimento Idrometeoclimatico regionale che negli ultimi anni ha fatto davvero importanti passi in avanti. Continui aggiornamenti e una tecnologia sempre più all'avanguardia che son valsi importanti riconoscimenti nazionali e internazionali allo staff.

VITO FIORI
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