Ora si può solo aspettare. C'è chi, come Tanino Nudda, lo fa in silenzio, chiuso nella sua cameretta da ragazzo, accudito dall'anziana madre e dalle due sorelle. E chi, invece, riunisce tutta la famiglia in salotto e aspetta incollato al telefono sperando di ricevere buone notizie, come la moglie e i figli di Piero Mulas. Il parroco assicura i familiari: possono contare su di lui. A Bono si fa silenzio sulla sorte dell'imprenditore svanito nel nulla undici giorni fa.

MISTERO FITTO La verità sulla sua scomparsa è ancora un mistero. La spiegazione potrebbe trovarsi nel motivo che ha determinato l'improvviso cambio di programma di giovedì scorso, quando Piero Mulas e Tanino Nudda avrebbero dovuto sbrigare la questione del passaggio di proprietà del negozio di alimentari di viale san Francesco: in una manciata di minuti gli appuntamenti fissati con i dirigenti delle catene Pellicano e Nonna Isa non servivano più. Una manciata di minuti. Giusto il tempo di percorrere le curve della circonvallazione del paese. Una serie di tornanti che separano la casa lussuosa di Mulas ospitata all'interno di una dependance della struttura alberghiera Le Tre rose, da quella dei Nudda, una bifamiliare incassata nel seminterrato del negozio di alimentari in centro. Un paio di chilometri d'asfalto che Piero Mulas, giovedì 11 marzo, ha percorso poco prima delle otto del mattino.

PROGRAMMA L'imprenditore è uscito di casa confermando il programma della giornata «Devo fare un giro con Tanino per risolvere la questione del negozio. Dobbiamo andare a Macomer e Villacidro», ha assicurato alla moglie mentre raggiungeva l'auto parcheggiata in garage. Quei colloqui di lavoro erano fissati per davvero. Le persone che avrebbero dovuto incontrare i due uomini di Bono hanno confermato tutto: l'appuntamento era fissato per la mattina del 10 marzo. In realtà non si trattava della prima volta che Piero Mulas incontrava i dirigenti delle due grosse catene di distribuzione alimentare. Con quelli del marchio Pellicano aveva ormai un rapporto costante, il negozio di viale san Francesco, quello gestito dal figlio trentenne Sandro, fa parte della loro catena da molti anni. Nonna Isa, invece, sarebbe stata la novità. Il passaggio da un marchio all'altro sarebbe avvenuto contemporaneamente alla cessione dell'attività a Tanino Nudda. Per questo l'ex muratore doveva seguire Mulas nei suoi viaggi d'affari. Da settimane, il giovane trentacinquenne faceva lezione di commercio al dettaglio da quello che considerava un vero maestro. In negozio si occupava di trattare con i fornitori, di compilare gli ordini e di verificare che le consegne fossero regolari. Piccoli dettagli che il futuro proprietario del supermercato doveva imparare in fretta. Piero Mulas doveva insegnarli i trucchi del mestiere. Quella mattina, però, avrebbe fatto molto di più.

TRATTATIVE Lo avrebbe presentato a quei dirigenti e avrebbe mediato per fargli ottenere il trattamento migliore. Dopo il caffè al bar, però, le trattative e gli incontri non servivano più. Tanino Nudda doveva fare alcune consegne per Piero Mulas. Per il resto c'era ancora del tempo. Prima di tutto era necessario risolvere le questioni burocratiche: Tanino Nudda doveva ancora regolarizzare l'iscrizione al registro della Camera di Commercio. Fino a quel momento tutto sembra inutile. La cessione dell'attività non può essere formalizzata. Di questo hanno discusso i due compaesani nell'ufficio del Supermercato. Poche battute dai toni un po' alti, poi le loro strade si sono divise: Tanino Nudda ha iniziato la due giorni di consegne a Cagliari durante la quale è stato picchiato e rapinato, Piero Mulas, invece, è sparito nel nulla.

MARIELLA CAREDDU
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