Carbonia: «Noi in prima linea per le donazioni di sangue»
Il gesto dei soci del “Naba”, associazione che si batte per i diritti dei disabiliPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Alcuni mesi fa ho avuto un problema con l’emoglobina e sono venuto direttamente a conoscenza del problema della scarsità delle donazioni di sangue. Una volta guarito mi sono ripromesso di fare la mia parte e anche se la mia salute non mi consente di essere un donatore ho deciso di scendere in prima linea per promuovere questo importante gesto. Sono le parole con le quali Andrea Deiana, presidente del Naba, l’associazione che a Carbonia si batte per l’abbattimento delle barriere architettoniche, spiega quando è nata l’idea che, nei giorni scorsi, ha portato i soci del Naba a partecipare a una tappa fondamentale per il bene della comunità: donare il sangue.
Il gesto – «Non era un evento straordinario, solo persone comuni con la volontà di fare qualcosa di straordinario. – scrivono i soci – abbiamo scelto di iniziare la giornata al Centro trasfusionale di Carbonia-Iglesias per dare il nostro contributo e lanciare un messaggio chiaro: ogni goccia di sangue può essere vita per qualcuno. Donare il sangue è un atto semplice, ma di immenso valore. Spesso bastano alcuni minuti per compiere un gesto che può fare la differenza tra la vita e la morte per qualcuno. Dietro ogni sacca donata c’è una persona che riceve speranza, forza e vita». Non tutti, come Andrea Deiana, hanno potuto donare: «Molti di noi hanno problemi di salute – puntualizza il presidente del Naba – eppure abbiamo voluto esserci comunque, un gesto simbolico che riteniamo essere molto importante». Uno dopo l’altro sono entrati per parlare con il personale sanitario e si sono messi a disposizione: «Donare il sangue mi rende tanto orgogliosa – dice Patrizia Casu – soprattutto in questo momento di grave carenza visto che nei mesi estivi, purtroppo, si verifica spesso un calo nelle donazioni». Della stessa idea Giorgio Santoru, anche lui iscritto dell’associazione che si è recato al centro trasfusionale per fare la sua parte: «Siamo qui presenti certi di fare una cosa giusta per tutti – ha detto – credo che promuovere la donazione sia un gesto importantissimo: chi può donare deve farlo». E lo ha ribadito anche Katiuscia Pani, del direttivo dell’associazione, che ha donato il sangue in contemporanea con Patrizia e Giorgio: «Molte persone hanno necessità di sangue ma le donazioni scarseggiano – ha detto – basta avere più di 18 anni (sino ai 65) e pesare più di 50 chili. Ovviamente per avere informazioni e sapere se è possibile fare la propria parte, basta recarsi al centro trasfusionale e il personale sarà pronto a dare tutte le informazioni necessarie».
L’ospedale – Il plauso e il ringraziamento da parte della Asl Sulcis non ha tardato ad arrivare: «Stiamo affrontando un momento complicato sul fronte delle donazioni – spiega la dirigenza Asl – le sale delle donazioni restano vuote per giorni e la domanda di sangue è in costante aumento. Per questo il gesto del Naba ci emoziona e ci auguriamo che possa promuovere la cultura della donazione». Ogni donatore riceve controlli gratuiti dello stato di salute, e in più, per dirlo col Naba «la consapevolezza di aver fatto qualcosa di grande».