Segregata in una stanza, senza assistenza medica e senza la possibilità di andare in bagno. Per giorni, Laura Vernini, 43 anni, ha tenuto in questo stato la madre di 73 anni malata di Alzheimer: sola dentro una camera nella sua casa nella periferia di Carbonia. Nel frattempo la 43enne ha condotto la sua vita assieme al compagno quarantenne Patrizio Piras e alla figlia (ignara di tutto) come se niente fosse. I due martedì sera sono stati arrestati dai carabinieri con l'accusa di sequestro di persona e abbandono di persona incapace. La piccola è stata affidata alla zia. E' la cronaca di una vicenda che ha come protagonista, suo malgrado, una famiglia benestante. Mai Elvio Verniani, 78 anni, (imprenditore in pensione molto noto in città, per lunghi anni presidente del Carbonia Calcio) avrebbe potuto immaginare tanto orrore quando ha chiesto aiuto ai Servizi sociali perché la figlia, che si occupava di sua moglie, da giorni si rifiutava di aprire la porta ai familiari. Temeva che fosse successo qualcosa di grave: voleva capire che cosa stesse accadendo e rendersi conto se sua figlia fosse ancora in grado di badare alla madre. Sono stati i carabinieri a intervenire. Dopo il rifiuto di Laura Verniani di aprire la porta, l'hanno sfondata. Poco dopo hanno scoperto una situazione terribile: la povera donna, che a causa della malattia non è in grado di capire la gravità della situazione in cui ha vissuto per giorni, era ancora chiusa a chiave in una stanza dove la sporcizia la faceva da padrona. Vestiti sudici, disordine e altri segni evidenti che alla donna fosse stato negato l'uso del bagno. Sua figlia e il suo compagno sono stati trasferiti nel carcere di Buoncammino.
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