Sono imprese più ricche di quelle del Sulcis Iglesiente, con maggiore capacità di consorziarsi, armi che in occasione degli appalti locali risultano invincibili. Un esempio lo offre un appalto, le cui procedure di aggiudicazione sono ancora in corso ma che, dati alla mano, sembra destinato al solito finale: ci sono poco più di venti offerte, metà delle quali dalla Sicilia, ma qualche busta è arrivata pure dalla Calabria e della Basilicata. L’intervento (quasi due milioni di euro) sarà un braccio di ferro sardo-siculo, ma se il passato conta come statistica è facile essere pessimisti: “Per le imprese locali e isolane, pur organizzate, ci sarà poco da fare – analizza Sandro Fois, presidente del Consorzio imprese sarde – se quelle siciliane hanno la capacità finanziaria di fare ribassi folli del quaranta per cento”. E nel panorama territoriale “sono poche – aggiunge Fois – le imprese qualificate a misurarsi con gare e soprattutto con condizioni di questa portata, il più delle volte occorre accontentarsi dei subappalti”.
© Riproduzione riservata