Pur essendo un bilancio in rosso, gli amministratori hanno infatti tenuto conto delle “attenuanti” illustrate dal direttore generale Pietro Chessa. “Non si è trattato di un disavanzo per spese superflue o magari rinviabili – ha sottolineato Chessa – ma di un incremento del fabbisogno di cui la Regione era ampiamente informata nei mesi precedenti>. Tecnicamente, la perdita di esercizio è di 25 milioni di euro, 13 dovuti alla gestione ordinaria (aumento del costo del personale e per l’acquisto di beni) e 12 a quella straordinaria (di cui quasi 4 milioni di arretrati contrattuali dei medici anche se i camici bianchi contestano questa voce in bilancio). L’incontro fra il manager e i sindaci della conferenza provinciale ha permesso di esaminare nel dettaglio numeri, cifre, dati. Ne è così scaturito un ordine del giorno indirizzo alla Regione che ha messo d’accordo tutti: “paghi e metta i conti in regola”.
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