Carbonia, il barbone morto assiderato si era perso mentre tornava dalla madre
Un bus perso all'ultimo momento, la decisione di tornare a casa a piedi, la ricerca di un luogo nel quale rifugiarsi quando si è reso conto di avere smarrito la strada.È l'ipotesi più probabile per spiegare la tragica fine di Antonello Pinna, il disoccupato di 45 anni che aveva scelto di vivere come un barbone, ucciso dal gelo nel recinto di un laboratorio artigianale alla periferia di Carbonia.
Una disgrazia che non ha zone d'ombra a parte la stranezza della presenza di Antonello in quella zona della città. I rilievi compiuti dai carabinieri guidati dal capitano Cristian Buttazzo hanno, infatti, escluso qualsiasi ipotesi di dolo. Circostanza confermata anche dall'esame eseguito da un medico della Asl sul corpo del poveretto. L'unico aspetto singolare è legato al luogo in cui Antonello Pinna è andato a morire. Lo spazio ricavato tra le cataste di marmo e di altri materiale per l'edilizia nel piazzale posteriore del laboratorio artigianale è decisamente fuori mano e non facilmente raggiungibile dalla via Nazionale sulla quale si affaccia il capannone industriale. Perché e come ha fatto Antonello ad arrivare fin lì?
L'ipotesi che avanzano gli stessi investigatori è che l'uomo, che sicuramente era in preda ai fumi dell'alcol, possa essersi perso. Antonello Pinna, infatti, trascorreva le giornate in centro bighellonando con l'immancabile bottiglia di vino racchiusa in un sacchetto di carta, tra le piazze intorno al mercato e al Municipio, La sera, tornava a Medadeddu, a casa dell'anziana madre. E spesso , siccome era malfermo sulle gambe e aveva la mente annebbiata dall'alcol, saliva su un pullman che lo accompagnava quasi fino a casa. Ebbene, l'ipotesi più probabile è che venerdì notte il disoccupato abbia perso il bus e abbia deciso di rientrare a casa a piedi. Ma avrebbe finito per perdere l'orientamento andando a infilarsi nel deposito del marmista. È possibile che fosse notte fonda. Magari Antonello ha deciso di riposarsi ma non si deve essere accorto (una persona un stato di ebbrezza alcolica perde la sensazione del freddo) che la temperatura, sicuramente attorno allo zero, lo stava assiderando.
Il medico legale ha fatto risalire l'ora del decesso alle quattro del mattino. Il corpo di Antonello Pinna è stato scoperto soltanto otto ore dopo. Era sdraiato, composto, accanto la solita bottiglia, il borsello che aveva sempre con sé a tracolla e un ombrello: niente lesioni né tracce sospette. Il freddo non gli ha lasciato scampo.
SANDRO MANTEGA