La Regione conferma: fra sei giorni la discarica consortile di Carbonia deve chiudere e dal primo di luglio i rifiuti (la frazione indifferenziata) del Sulcis Iglesiente dovranno essere bruciati tutti nel termovalorizzatore di Macchiareddu. Al Casic finirà un terzo dei rifiuti, pari a circa diecimila tonnellate all’anno. Le altre ventimila tonnellate sono destinate alla discarica di Iglesias. Ma c’è un problema: L’impianto di Candiazzus potrebbe non essere pronto ad aprire per il primo luglio. In questa ipotesi tutte le trentamila tonnellate di rifiuti andrebbero a Macchiareddu. In un caso e nell’altro, per i 23 Comuni del Sulcis Iglesiente si profila un aggravio di costi che oscilla fra i 90 mila e i 210 mila euro complessivi. Aggravio che quasi certamente ricadrà sulle bollette. L’unica speranza di ammortizzare le maggiori spese è legata alla possibilità che la Regione eroghi un contributo (una premialità di 35 euro a tonnellata) a quei Comuni virtuosi che hanno superato il 60 per cento di raccolta differenziata.
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