Capoterra, da 11 giorni in casacon il cadavere della madre
Era morta in casa da undici giorni, assistita dalla figlia che ieri mattina, sotto choc, si è presentata in Questura per denunciare il decesso.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Era morta dal primo settembre. In casa, riversa sul letto con un fiore poggiato sul petto e avvolta in un lenzuolo di cellophan, assistita per undici, interminabili giorni, dalla figlia che soltanto ieri mattina ha deciso di recarsi in Questura, a Cagliari, per denunciarne il decesso. La donna, visibilmente sotto choc, è poi andata in escandescenza ed è stato necessario il ricovero in ospedale. Nell'abitazione, una villetta a Petit Residence, lungo il litorale di Capoterra, sono arrivati i carabinieri e il medico legale.
LA TRAGEDIA L'anziana morta si chiamava Letizia Brunzu e aveva 86 anni. Ex impiegata, costretta a muoversi con la sedia a rotelle e le stampelle, era rimasta vedova diversi anni fa. Nel centro residenziale non lontano da Su Loi la famiglia si era trasferita nel 1974, e poco dopo la signora era rimasta vedova. Con lei era rimasta la figlia, M. P. di 49 anni, la stessa che per giorni e giorni ha vegliato la madre morta per un arresto cardiaco.
LA DENUNCIA Ieri mattina la donna si è presentata negli uffici della Questura di Cagliari. Era nervosa, particolarmente scossa. E riuscita però a raccontare della tragedia che era avvenuta nella sua casa di Petit Residence, una lottizzazione divisa in tre distinti lotti lungo la strada che dalla statale Sulcitana porta verso la zona di Baccalamanza. Sono stati momenti difficili, per la signora, che improvvisamente ha dato segni di nervosismo. Gli agenti della polizia che avevano raccolto pochi attimi prima la sua testimonianza, quel racconto drammatico della tragedia che aveva contorni poco chiari, hanno chiesto l'intervento del 118. Con un'ambulanza la signora è stata accompagnata al pronto soccorso e poi ricoverata in ospedale, mentre nella stazione dell'Arma di Capoterra è arrivata la richiesta di un sopralluogo nell'abitazione per verificare cosa fosse realmente avvenuto nella villetta di Petit Residence.
LA SCOPERTA Quando i carabinieri, al comando del maresciallo Carlo Porru, sono arrivati sul posto, porta e finestre erano chiuse. C'era il timore che qualcosa di veramente grave fosse avvenuto in quella casa. Letizia Brunzu era sdraiata sul letto. Sul petto aveva poggiato un fiore e il corpo era avvolto in un foglio di cellophan. Un'immagine forte, commovente e terribile che raccontava ciò che poteva essere accaduto molti giorni prima, forse il primo settembre come ipotizzato dai primi esami del medico legale, quando il cuore di Letizia Brunzu aveva smesso di battere e la povera figlia non era riuscita ad accettare la sua morte. Rinchiudendosi in un silenzio straziante. Fino a ieri mattina, quando qualcosa deve averla spinta a reagire, salire in auto e raggiungere Cagliari per raccontare ai poliziotti il suo segreto. Quella verità rimasta celata per quasi due settimane dentro le mura di casa. All'interno di quella piccola villetta del condominio Petir Residence.
IN CAMPOSANTO Ieri pomeriggio il corpo dell'ex impiegata è stato trasferito nella sala mortuaria del cimitero di Capoterra su disposizione del magistrato. A disposizione dei familiari che i carabinieri, ieri e fino a tarda sera, stavano ancora cercando di rintracciare nel nord Sardegna, nella zona di Sassari di cui era originaria sia Letizia Brunzu che il marito.
Una tragedia, questa avvenuta a Capoterra, che ricorda altri due analoghi episodi accaduti tempo fa a Cagliari e anche a Calasetta, dove le madri morte vennero vegliate per giorni dalle figlie.
ANDREA PIRAS