Il fratello Gavino, di 48 anni, camionista era stato raggiunto al fianco sinistro da un colpo di fucile caricato a pallettoni. L'uomo era riuscito a trascinarsi sino alla sua abitazione, a Sarule, dove era stato soccorso dai familiari e quindi trasportato nell'ospedale di Nuoro dove è morto dopo due giorni. Le indagini dei carabinieri del Nucleo operativo e investigativo della Compagnia di Ottana, in collaborazione con le Squadriglie del Comando provinciale di Nuoro e i militari di Sarule, avevano portato da subito ad indagare per l'omicidio proprio il fratello Antonio che, nel settembre scorso, era stato anche arrestato perché trovato in possesso di un fucile Beretta cal. 12 con matricola abrasa.

L'omicidio è avvenuto nell'abitazione dell'uomo. A sparare, da distanza ravvicinata con un fucile, che non è stato mai trovato, sarebbe stato, durante un litigio, il fratello. Lo hanno accertato i carabinieri della Compagnia di Ottana dopo i risultati delle analisi del Ris sul luogo del delitto. E' stato spiegato dai militari in una conferenza stampa che in un primo momento si era parlato di agguato compiuto fuori dall'abitazione ma i rilievi hanno portato ad una svolta nelle indagini. Sono state trovate, infatti, tracce di sangue, che la madre dei due fratelli avrebbe poi ripulito, con segni del colpo esploso anche sul muro e su un mobile. L'arresto di Antonio Piredda, che già nei giorni successivi all'omicidio era stato indagato per il fatto, è stato disposto dal Gip del Tribunale di Nuoro su richiesta della Procura della Repubblica.
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