Calasetta, il giorno del doloreOggi i funerali della piccola Anna
L'addio Tanti disegni colorati dedicati a Anna Leone dai suoi compagnetti di classe: oggi saranno donati alla mamma della piccola uccisa dal fiume in piena a Calasetta. Il funerale si svolgerà nel pomeriggio nella chiesa di San MaurizioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
DAL NOSTRO INVIATO
STEFANIA PIREDDA
«Maestra perché Anna è volata in cielo? Perché non potrà più stare con noi?». Come spiegare a un bambino che la sua compagna di giochi è stata uccisa da un maledetto torrente in piena? Suor Maria Gioconda ieri mattina ci ha provato, ha tentato di far capire ai ventitré compagni di classe di Anna Leone il perché di quel banco vuoto nell'asilo San Giovanni XXIII di Calasetta: «Non ci sono parole, non può esserci una spiegazione per una morte così assurda - ha raccontato - ma i bambini volevano sapere. Avevano visto le loro mamme piangere per Anna, hanno capito che era successo qualcosa di molto grave». Ma sono troppo piccoli, troppo innocenti per capire ciò che anche a un adulto appare incomprensibile e inaccettabile, «Così abbiamo detto loro che Anna ha scelto di stare con Gesù, che da oggi è diventata un angelo che veglierà su tutti loro». Il suo banco è rimasto vuoto, nessuno ha voluto sedersi sulla sua sedia: «Se decide di tornare - ha detto una sua amichetta sorridendo - lo troverà libero». Ad ogni compagnetto di classe è stato chiesto di fare un disegno da portare alla mamma di Anna. Quei fogli colorati, dove la bambina è stata ritratta con le ali di un angelo, saranno in chiesa al loro posto, questo pomeriggio, quando sarà celebrato il funerale dove l'intero paese si stringerà attorno ai genitori della piccola, ai nonni, agli zii e alle decine di amici. «In accordo con le mamme e i papà abbiamo deciso di non far partecipare i bambini al rito funebre - spiega la direttrice dell'asilo suor Maria Pina - vogliamo che ricordino Anna come l'abbiamo sempre vista a scuola». Ovvero «una bambina sveglia e intelligente, sempre pronta a intervenire - ricorda la maestra d'inglese trattenendo a stento le lacrime - non riusciamo a credere che non potremo più rivedere il suo sorriso». Ognuno ha un ricordo speciale, un aneddoto. «Amava giocare, ridere, scherzare - ha ricordato in lacrime la zia del papà Loretta Leone - l'anno scorso alla festa del paese era stata eletta “reginetta dell'uva”, un titolo di cui andava fierissima».
Il giorno dopo la tragedia il paese è ancora scioccato e incredulo. Nella frazione di S'acqua e sa murta un via vai continuo di automobili: decine i paesani che hanno voluto vedere di persona il punto esatto in cui si è consumata la tragedia, tanti gli amici di Agata Fois e Ivan Leone, i genitori della piccola Anna, ieri hanno pianto davanti a quel torrente che poche ore dopo la tragedia già non faceva più paura. L'acqua è rientrata negli argini, si può tranquillamente guadare persino a piedi e raggiungere la casa della famiglia Leone dove ieri il cancello è rimasto sbarrato, le finestre chiuse e nel cortile i giochi di Anna riposti esattamente dove la piccola li ha lasciati dopo l'ultima giornata trascorsa a giocare all'aperto. Il terreno è ancora inzuppato d'acqua, bisogna procedere molto lentamente lungo quella strada, l'unica possibile, che Agata Fois percorreva ogni giorno per portare sua figlia all'asilo. «Appare incredibile pensare che dove oggi ci sono pochi centimetri d'acqua, poche ore prima sia passato un inferno di acqua e fango - dice Laura Rivano, una vicina di casa che un anno fa in un inferno simile ha rischiato di perdere la casa - eppure potete vederlo con i vostri occhi: non c'è più traccia di quel fiume che ha strappato Anna dalle braccia della sua mamma».
Oggi sarà la giornata del pianto intorno a una piccola bara bianca (alle 15.30 nella chiesa di San Maurizio), domani bisognerà cominciare a chiedersi se questa assurda tragedia si sarebbe potuta evitare.