Uta, troppi detenuti in luoghi di cura e sempre meno agenti in carcere: «Così il sistema non regge più»
L’appello del sindacato Sinappe che chiede un incontro urgente con Todde e BartolazziPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Troppi detenuti ricoverati in luoghi esterni di cura e sempre meno personale in servizio nel carcere di Uta. «Il tutto nel totale silenzio della politica sarda».
«Ci siamo nuovamente, il sistema non regge più», denuncia il Sinappe, il sindacato nazionale autonomo Polizia Penitenziaria.
«Attualmente – rende noto il segretario regionale aggiunto Giacomo Mascia – sono sette i detenuti ricoverati in luogo esterno di cura, dove per garantire la sicurezza sono impiegati 52 poliziotti che coprono turni h24, in questo modo salta ogni tipo di organizzazione del lavoro, con personale che si vede revocato ogni diritto soggettivo, ferie e riposi, un sistema così non può più reggere e andare avanti; le condizioni psico-fisiche del personale non possono reggere ancora per molto, urge l’immediata apertura del reparto detentivo ospedaliero, pronto ma mai consegnato».
«Nelle carceri sarde – continua - il numero di detenuti ed internati mentalmente instabili ha raggiunto numeri inaccettabili, con un aumento vertiginoso dei ricoveri ospedalieri, e troppo spesso con aggressioni verso il personale di Polizia Penitenziaria e Operatori Sanitari poiché costretti a lavorare in condizioni di estremo disagio essendo i detenuti o gli internati ricoverati nelle corsie degli ospedali insieme ai pazienti comuni. Purtroppo la politica isolana continua a far finta di non sentire, aggravando di conseguenza anche il costo delle spese dello stato che inevitabilmente si ripercuote su tutti i contribuenti».
Quindi l’appello: «Un incontro urgente con il Presidente della Regione Sardegna e con l’Assessore alla Sanità, siamo disposti a scendere in piazza e mantenere un presidio sotto la regione finché non risolveranno il problema. Le Donne e gli Uomini della Polizia Penitenziaria attendono da troppo tempo risposte per migliorare il servizio Istituzionale che si trovano a garantire all’interno dei nosocomi cittadini sprovvisti dei repartini detentivi, per poter lavorare in sicurezza senza mettere a repentaglio la vita di nessuno».
(Unioneonline)