Truzzu e i cantieri: «Rifarei tutto, la città sarà più moderna»
Da via Roma a viale Trieste, da viale Buoncammino a via Dante. «I sacrifici dei cagliaritani saranno ripagati»Il cantiere di via Roma, nel tondo Truzzu (Ungari)
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Leviamoci subito il dente: è pentito di aver aperto tanti cantieri insieme che “ingolfano” Cagliari?
«No, anzi. Sono orgoglioso. Sono riuscito a trovare le risorse per far crescere la città, risorse che altrimenti sarebbero finite altrove. Soldi che sono entrati nella disponibilità dell'amministrazione ad aprile del 2021 con l’obbligo di spenderli entro dicembre 2023. In meno di 18 mesi, grazie al super-lavoro degli uffici, abbiamo mandato in appalto più di 70 milioni di euro per realizzare lavori di cui si discuteva da anni in città».
I lavori più “impegnativi” (e criticati) sono quelli in via Roma: inaugurati a marzo, bloccati per due mesi dopo i ritrovamenti archeologici, e ora finalmente ripartiti. Inizialmente la riapertura della strada era programmata dopo l’estate, invece adesso?
«Il nostro auspicio è liberare via Roma dal cantiere entro l’anno. L’impresa ha lavorato fino all’11 agosto e riprenderà dopo il 20. E già a settembre comincerà a lavorare sulla pavimentazione del primo tratto, poi procederà sull’altro».
In ferie da appena tre giorni («sempre con il telefono acceso»), Paolo Truzzu si ritaglia un’ora per rispondere alle domande dell’Unione Sarda. La città che cambia, i cantieri, le difficoltà, le novità dell’autunno. «Il Pnrr ha fatto piovere risorse importanti che stiamo spendendo nei tempi previsti, aprendo tutti quei cantieri che garantiscono occupazione. Con un obiettivo ben preciso», dice.
Quale?
«Far diventare Cagliari una città più moderna e a misura d’uomo».
Sindaco, nel frattempo però, con il cantiere di via Roma siete riuscire a fare arrabbiare “democraticamente” tutti: residenti, commercianti della zona e automobilisti.
«I disagi maggiori sono legati alla chiusura della strada, ed è per questo motivo che faremo di tutto per riaprila il prima possibile. Detto questo, ricordo che le risorse per via Roma erano a disposizione dal 2019 ma mancava il progetto. Noi ci siamo attivati fin da subito dopo il nostro arrivo a Palazzo Bacaredda, abbiamo fatto una gara di progettazione (vinta dall’architetto Stefano Boeri, ndr) e potuto avviato il cantiere solo nel 2023 dopo tutte le procedure propedeutiche e amministrative che un’opera pubblica richiede».
Partiti i lavori, non crede che dopo i ritrovamenti archeologici su via Roma ci sia stata una cattiva comunicazione alla città sugli sviluppi del cantiere?
«No. Il fatto è che quando si scoprono ritrovamenti i tempi dei lavori si allungano inevitabilmente. I cantieri comportano sempre disagi e sacrifici che sopportano cittadini e attività commerciali. È come quando si ristruttura casa, ci sono spesso mille imprevisti e difficoltà, penso ai materiali che improvvisamente non si trovano, solo per fare un esempio. Ma i disagi di oggi diventeranno un vantaggio per tutti quando i lavori saranno terminati».
L’ha detto ai residenti e ai commercianti di viale Trieste? Si lamentano anche lì.
«Abbiamo avuto qualche ritardo a causa della consegna dei materiali, ma adesso i lavori stanno procedendo spediti, tanto è vero che dopo l’estate sarà riaperto il primo tratto riqualificato, quello tra piazza del Carmine e via Caprera, poi si procederà a lavorare sulla seconda parte. In generale, dico che l’amministrazione è sempre disponibile a dialogare con tutti e cercare, fin dove è possibile, le soluzioni alle diverse esigenze. Ma poi non può essere una singola esigenza a decidere come e quando intervenire».
Tanti si lamentano anche del fatto che i cantieri sono aperti d’estate, non si poteva fare evitare?
«Purtroppo no. Perché parliamo di opere che hanno un tempo medio di 11, 12 mesi. Anche se avessimo spostato la partenza, l’estate sarebbe comunque entrata».
Problemi anche sul cantiere di via Dante.
«Anche qui ritardi dovuti alla difficoltà di reperire un materiale, un problema fortunatamente ora risolto. Finiremo entro l'anno, così come in viale Buoncammino che in autunno tornerà completamente riqualificato e illuminato nella disponibilità dei cagliaritani».
Ci sono poi i cantieri che sembrano “dannati”. Viale Sant’Avendrace, Santa Caterina e ponte ciclopedonale: lavori avviati, sospesi, ripartiti e poi ancora bloccati. Che succede?
«Purtroppo quando si fanno gli appalti bisogna anche avere la fortuna di trovare imprese di qualità. In viale Sant’Avendrace siamo incappati in un’azienda con la quale risolveremo il contratto per poi ripartire con un nuovo affidamento. Sul ponte ciclopedonale, dove l’appalto era già assegnato, anche qui abbiamo risolto il contratto perché l’impresa ha utilizzato un acciaio diverso da quello previsto in capitolato. Per Santa Caterina abbiamo aggiunto mezzo milione di euro per far ripartire il cantiere».
È vero che in autunno inaugurerete altri cantieri?
«Si. Intanto partiranno i lavori di restyling di piazza Matteotti che fanno parte del progetto di riqualificazione di via Roma, poi ci sarà l'intervento in piazza Arcipelaghi, dove avremmo dovuto cominciare a luglio ma abbiamo preferito rimandare per non intralciare la stagione estiva al Poetto, quindi quello atteso da tanti anni per i collettori di Pirri che miglioreranno la sicurezza dei cittadini ogni volta che piove, infine continueremo con il piano per rifare l’illuminazione pubblica: entro ottobre metà città avrà un sistema tutto nuovo».
Alcuni la accusano di aprire continuamente cantieri solo per fare campagna elettorale in vista del voto del prossimo anno.
«Io ho in testa solo la crescita della città, la mia preoccupazione è solo quella di terminare i lavori perché se le opere sono concluse significa aver dato un volto nuovo alla città. Compito di un sindaco è questo: trovare le risorse per migliorare la città. Questo ho fatto e questo continuerò a fare».
Mauro Madeddu