«Torna la tarantella cagliaritana»: gaffe del Comune, lite sulla vera Ratantira
Dal Municipio annunciano le iniziative di Carnevale e sbagliano il nome del ritmo della festa. Non solo, tagliate fuori le associazioni storiche: «Non si conoscono le tradizioni»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“La tarantella cagliaritana riecheggerà tra le vie cittadine”, ha scritto il Comune di Cagliari nella sua pagina Facebook istituzionale. Apriti cielo: il tipico ritmo dei tamburi del Carnevale verace casteddaio, la Ratantira, confuso con un ballo tipico della gente del sud Italia. E i commenti, ovvio, sono stati tutt’altro che teneri.
Il testo era a corredo dell’annuncio del ritorno della festa, ogni sabato, nelle strade del centro storico. Ha scatenato un bombardamento di prese in giro. Rientrato quando dal Comune si sono scusati per l’errore e hanno ringraziato per la segnalazione, che ha portato alla correzione.
Polemica chiusa? Tutt’altro. Perché col testo c’era anche una foto. E a essere ritratti sono i rappresentanti di Sa Ratantira Casteddaia: quelli che in questo periodo si esercitano con i tamburi nelle strade del centro, al ritmo di cambara e maccioni, per arrivare all’esplosione di colori delle sfilate. E nulla hanno a che fare con l’iniziativa del Comune, che si è affidata ad altri soggetti. Sono loro i “custodi della tradizione” carnevalesca nel centro storico di Cagliari.
Dall’associazione scrivono: «Cosa significa tradizione? Significa conoscenza appresa, tramandata da chi ci ha preceduto, da trasmettere a chi verrà dopo di noi». Così ecco l’attacco: «Trattare ciò che non si conosce con superficialità e senza nessuna conoscenza è per quanto mi riguarda una colpa grave. Il Carnevale cagliaritano non fa eccezione, soprattutto perché è una storia che pochi conoscono, e che pochissimi, contro tutto e tutti, hanno coltivato e mantenuto in vita».
(Unioneonline/E.Fr.)