Nuova mobilitazione in Sardegna contro la fabbrica di armamenti Rwm di Domusnovas. Venerdì 7 novembre, alle 18, sotto la sede del Consiglio Regionale in via Roma, il Comitato sardo di solidarietà con la Palestina e l’associazione amicizia Sardegna-Palestina scenderanno in piazza per chiedere alla presidente Alessandra Todde di “fare la scelta giusta” e bloccare l’ampliamento dello stabilimento.

L’appello arriva a pochi giorni dalla sentenza del Tar che ha accolto il ricorso della Rwm contro la Regione Sardegna, fissando un ultimatum di sessanta giorni per una nuova pronuncia sull’autorizzazione ai lavori di espansione.

Una decisione che i movimenti definiscono «vergognosa» e «un ennesimo schiaffo alla Sardegna», accusando lo Stato di «sacrificare la nostra terra sull’altare della guerra e dello sfruttamento».

La Rwm, azienda tedesca con sede a Domusnovas, produce bombe e ordigni esportati in diversi Paesi, tra cui l’Arabia Saudita.

L’8 ottobre la società ha annunciato un ampliamento della produzione di droni, in collaborazione con la compagnia israeliana UVision Air Ltd., partner dell’esercito israeliano.

«Ciò che viene costruito nella nostra terra contribuisce alla distruzione di altre vite», denunciano gli organizzatori, che collegano la produzione militare sarda ai bombardamenti sulla popolazione palestinese.

Nel mirino della protesta anche la presidente della Regione. I promotori ricordano le parole di Todde, che in passato aveva definito la Sardegna “una terra di pace e solidarietà” presentando il progetto Sardinia Peace Island. Ora chiedono coerenza: «Dimostrate che non erano solo parole vuote – scrivono – e che la Sardegna vuole davvero essere parte attiva nella costruzione della pace».

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