«Su Graziano Mesina un pregiudizio profondo», in aula parla la difesa dell'ex primula rossa
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"C'è un pregiudizio di fondo su Graziano Mesina: l'idea che dopo 40 anni di carcere lui abbia continuato a delinquere. Un pregiudizio che ha connotato l'intera inchiesta".
L'avvocato Maria Luisa Vernier ha aperto oggi le arringhe dei difensori dell'ex primula rossa del banditismo sardo, a processo assieme agli altri presunti capi di due associazioni a delinquere finalizzate al traffico internazionale di droga.
Presente in aula, Grazianeddu ha ascoltato con attenzione gli interventi dei suoi legali, dopo che l'accusa - nelle scorse udienze - aveva sollecitato per lui 26 anni di reclusione e la revoca della grazia.
Dopo Vernier sono intervenuti anche gli avvocati Beatrice Goddi e Gianluca Aste che hanno chiesto per Mesina, in carcere ormai da tre anni, gli arresti domiciliari.
Con lui sono indagati anche l'avvocato Corrado Altea, Vinicio Fois, Efisio Mura, Luigi Atzori e Franco Piras.
Erano finiti in carcere in un blitz dei carabinieri che aveva portato all'arresto complessivo di 25 persone nel giugno 2013.
La prossima udienza è fissata per il 22 giugno, quel giorno se non ci saranno repliche del pm Gilberto Ganassi i giudici potrebbero anche pronunciare la sentenza.