Al Microcitemico di Cagliari «viene usato un apparecchio radiologico che parrebbe non rispettare le normative sulla radioprotezione». La denuncia è firmata dal segretario provinciale di Cagliari del sindacato Fials, Paolo Cugliara, e dal collega responsabile del Sud Sardegna, Giampaolo Mascia. Dalla Asl replicano: «Quella macchina  è stata dichiarata fuori uso e non viene più utilizzata». 

In una vicenda dove si confrontano due versioni sulla tempistica di dismissione, c’è una certezza: oggi in via Jenner c’è un apparecchio spento, che sta per essere sostituito. 

Cugliara e Mascia nei giorni scorsi avevano scritto: «Durante l’esecuzione di ciascun esame» il macchinario  «supererebbe abitualmente le dosi di radiazioni consentita dalla normativa vigente, tant’è che nel 2020 ne sarebbe già stata disposta la sostituzione urgente».

I sindacalisti sostenevano che «il cambio non è ancora avvenuto per via del fatto che i locali necessiterebbero di importanti lavori di adeguamento atti a renderli idonei dal punto di vista strutturale». Se  la situazione dovesse essere confermata, accusavano i sindacalisti,  «rivelerebbe un grandissimo rischio sia per la salute dei pazienti trattati (con maggior rilievo per i piccoli pazienti attualmente in carico) sia per gli operatori sanitari». 

La lettera con la richiesta di chiarimenti era stata inviata ai vertici della Asl, che hanno assicurato la messa fuori uso del macchinario e l’imminente sostituzione con un altro: funzionante e (quasi) nuovo. Che garantirà efficienza e tutela di pazienti e operatori.  

(Unioneonline/E.Fr.)

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