Pediatri, la libera scelta diventa obbligata
Lamentele dei genitori per la scelta obbligata del medico, ma per la Asl non c’è nessuna carenzaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
“Buongiorno dottoressa, avrei bisogno di un certificato medico per il rientro a scuola della bambina”.
“Mi spiace ma non sono più la vostra pediatra, dovete iscrivere la bambina con un altro medico”. La donna è incredula. Che fare per il certificato di rientro a scuola? Niente, non resta altro che andare in via Romagna e indicare il nuovo pediatra di libera scelta.
Sul muro del Padiglione C è affisso l’elenco dei medici ma i pediatri sono tutti “massimalisti”, cioè hanno raggiunto il numero massimo dei pazienti, anzi, qualcuno lo ha abbondantemente superato. Ne restano due, uno a Selargius e l’altro in città: “C’è solo una pediatra a Cagliari – osserva la mamma –. Questa non è libera scelta ma una scelta obbligata”.
In merito fa chiarezza il dottor Mario Moi, componente della segretaria regionale della Fimp, la Federazione Italiana Medici Pediatri: “Non esiste nell’area vasta di Cagliari il problema dell’assistenza pediatrica. Ad agosto sono stati aperti due nuovi ambulatori. Il vero problema – dice - è che non nascono più bambini, questo è il dramma”. In alcune zone della Sardegna il tasso di denatalità è a livelli di guardia e i calcoli vengono fatti in base al numero dei nuovi nati, un pediatra ogni 600 bambini.
“Proprio ieri c’è stata la riunione del Comitato di distretto e non è emersa alcuna criticità”, spiega Gianni Salis, Direttore del Distretto sanitario di Cagliari e Area vasta. La situazione secondo la Asl è sotto controllo, seppur con qualche comprensibile e leggero disagio per i pazienti. Nel resto dell’Isola le criticità ci sono.
(Unioneonline/EC)
L’articolo completo su L’UNIONE SARDA di domani in edicola