Inutilizzato. Senza mercato, pare. E pure con abusi. Comporta solo spese per il Comune di Cagliari il possesso di un appartamento al quinto piano di un palazzo in  via Achille Loria 15, a Roma. Doveva essere una sede di rappresentanza nella Capitale. Ma nessuno utilizza quell’immobile, l’amministrazione non riesce a venderlo e ora spunta l’accertamento di conformità di irregolarità edilizie per le quali palazzo Bacaredda ha dovuto sborsare cinquemila euro. 

La casa del Comune a Roma ha una storia lunga. Ogni anno vengono versate le spese condominiali: migliaia di euro.  Ma non è frequentato. Tanto che da tempo fa parte del piano di alienazione degli immobili, per un prezzo di 650mila euro. 

Non tanti, se si pensa che l’appartamento è in zona residenziale nel quartiere Fleming. Di acquirenti, però, non  ce ne sono.  

Da una recentissima determinazione del dirigente del servizio Patrimonio comunale emerge che nel 2024 «sono state rilevate delle difformità rispetto al progetto approvato e pertanto» si  era reso «necessario procedere con la domanda di sanatoria». 

Per la pratica «è stato emesso da Roma Capitale l’avviso di pagamento relativo agli oneri di costruzione delle opere in difformità, a cui si sommano le sanzioni per opere interne eseguite senza titolo e i diritti di segreteria, per complessivi 4.289 euro». Il Comune di Cagliari ha pagato a luglio. Ma si sapeva che quella somma era solo una stima. 

Lo scorso 17 novembre da Roma è arrivato il conto complessivo: la pratica costa oltre 5.700 euro. E negli uffici del Municipio hanno provveduto a integrare il versamento. 

Soldi spesi per un appartamento che nessuno vuole. 

Enrico Fresu 

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