Migliaia di cittadini, fedeli e turisti (alcuni giunti da altri Paesi europei e anche dagli Stati Uniti) hanno affollato le strade di Cagliari in occasione della 366esima edizione della Festa di Sant’Efisio, finalmente tornata in presenza dopo due anni di restrizioni a causa della pandemia di Covid-19.

La giornata è cominciata come da tradizione dalla chiesetta di Sant'Efisio con la messa dell'alter nos, rappresentante della municipalità nello scioglimento del voto. 

Sorrisi ed emozione per tutti a cominciare dall’alter nos in persona, Viviana Lantini, assessore comunale, seconda donna nella storia a ricoprire il prestigioso ruolo.

Poi il corteo del simulacro del Santo, che tra applausi e acclamazioni ha iniziato il suo pellegrinaggio. Non sono mancate le bandiere dell’Ucraina e le invocazioni alla pace.

"Sant'Efisio, pensaci tu a Putin", ha scandito una donna dietro le transenne in corso Vittorio Emanuele mentre passava il cocchio del martire guerriero.

Bandiere dell'Ucraina durante il corteo (Foto Roberta Sandoli)

Quindi l’immancabile sfilata dei costumi e delle caratteristiche traccas, i carri colorati trainati dai buoi.

Il clou delle celebrazioni attorno alle 13.30 il saluto e gli applausi davanti al Municipio in una via Roma ricoperta dai petali dei fiori per la tradizionale "ramadura".

Il cocchio ha poi imboccato la strada verso i luoghi del martirio, a Nora, a una quarantina di chilometri dalla città. Il simulacro ritornerà il 4 maggio per ritrovare posto nella chiesetta di Stampace. 

(Unioneonline/l.f.)

Alter nos, la cerimonia in municipio – Foto: 

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