Condanna confermata dalla Cassazione per Marcello Melis, il docente che dal 2004 al 2009 ha preteso prestazioni sessuali da due studentesse del liceo "Eleonora d'Arborea" cui dava lezioni private, minacciandole di mostrare ai genitori le foto scattate durante gli incontri.

I giudici della Suprema corte hanno ribadito i dieci anni di reclusione per concussione e violenza sessuale.

Respinto il ricorso del cinquantenne, basato sulla teoria che le alunne scegliessero liberamente di frequentare le lezioni private per avere buoni voti.

"In base alle modalità seriali e alla valutazione complessiva del compendio probatorio - si legge nel verdetto depositato tre giorni fa (l'udienza è dello scorso 15 febbraio) - è corretta la qualificazione giuridica dei fatti come concussione e non induzione indebita, avendo i giudici di merito ritenuto incomparabile la natura dei valori in gioco nel conflitto decisionale delle persone offese ed oggettiva la sproporzione di posizione tra il professore e quella di adolescenti immature, non in grado di disporre liberamente, consapevolmente ed in modo adulto della propria sessualità".

Il "ricatto del voto e le minacce più pesanti sul piano personale - secondo i giudici - erano idonei a coartare la volontà delle vittime e costringerle ad assecondare i desideri e le perversioni" dell'insegnante.

L'ARRESTO:

LA CONDANNA:

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