L’Asl: «Microcitemico, criticità ma mai cure negate ai bambini: basta polemiche, creano stress»
Il direttore generale Marcello Tidore e la collega del Brotzu, Agnese Foddis, replicano alle polemiche sulla gestione dell’ospedale dei bambiniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sono «alcune criticità». Ma «la direzione della Asl di Cagliari monitora attentamente la situazione dell'ospedale pediatrico cagliaritano» e «collabora con il Brotzu», inoltre «a oggi nessun piccolo paziente è mai stato lasciato indietro» e «questa "attenzione" continua sul presidio pediatrico porta solo stress tra gli operatori sanitari».
Così il manager della Azienda sanitaria cagliaritana, Marcello Tidore, risponde alle polemiche di questi giorni sulla condizione del Microcitemico di Cagliari. Le ultime di una lunga serie riguardano una proposta di legge (ferma) con primo firmatario Michele Cossa, il video denuncia del Movimento 5 stelle, la convenzione scaduta e la pec inviata alla Garante dell’infanzia: tutto legato allo scorporo dell’ospedale, che al momento resta sospeso tra Brotzu e Asl.
«A prescindere da quale sia l'azienda che gestisce il Microcitemico», afferma il direttore generale, «Arnas e Asl collaborano da sempre per erogare servizi con la massima qualità possibile, facendo fronte alla cronica carenza di personale. Anche qualora la struttura di Oncoematologia tornasse in capo al Brotzu, la collaborazione tra le due aziende si riproporrebbe nella medesima misura e con lo stesso spirito collaborativo».
L’accorpamento, aggiunge la Dg del Brotzu, Agnese Foddis, «non ha sollevato il Brotzu dall’erogazione di prestazioni sanitarie. Tutto questo in un’ottica di fattiva collaborazione. Noi stiamo proseguendo negli acquisti di materiali e beni di consumo indispensabili per la corretta gestione delle cure assistenziali».
«Ad oggi nessun piccolo paziente è mai stato lasciato indietro ed è bene oggettivizzare la realtà delle cose, ossia che tutti i servizi sanitari sono sempre stati garantiti», conclude Tidore, «questa attenzione continua sul presidio pediatrico porta solo stress tra gli operatori sanitari che, con fatica e abnegazione, portano avanti quotidianamente l'assistenza sanitaria ai bimbi e alle loro famiglie».
(Unioneonline/E.Fr.)