Ha provocato un incidente, atteso che la vittima scendesse per la compilazione del Cid e poi, con uno scatto a sorpresa, si è messo al volante dell'auto ammaccata ed è fuggito via.

Il giorno dopo, in uno strano effetto domino, ha usato l'auto rubata per tamponare una sessantenne e rubarle la borsa mentre compilavano il modulo di constatazione amichevole.

Stefano Pinna, quarantenne cagliaritano, è finito sotto accusa in seguito all'indagine eseguita dalla polizia sui fatti che si sono verificati il 24 e il 25 agosto.

La descrizione delle vittime ha portato alla stesura di un identikit che, incrociato con i dati emersi grazie alle indagini, hanno portato al fermo.

Le contestazioni nei confronti dell'uomo, però, non sono finite.

Secondo le accuse, l'8 giugno Stefano Pinna avrebbe rubato dalla casa dell'ex fidanzata alcuni gioielli che si era offerto di restituire solo dietro al pagamento di una bella somma di denaro.

Un'estorsione che si sarebbe dovuta completare con un accredito sulla sua Postepay e alla quale la donna si è sottratta.

Gli agenti sono riusciti a recuperare parte della refurtiva che l'uomo aveva venduto in alcuni compro-oro della città.

Nel fascicolo che porta il nome di Stefano Pinna si fa riferimento anche un altro episodio avvenuto l'11 luglio quando il quarantenne per ben due volte ha fatto rifornimento in un distributore di Elmas ed è scappato senza pagare.

Qualche giorno dopo ha usato lo stesso metodo in una tabaccheria dove si era fatto dare quattro stecche di sigarette: intascati i pacchetti era uscito senza sborsare un quattrino.

Dopo aver messo insieme il puzzle delle accuse, per il pregiudicato è arrivato il provvedimento della magistratura: ora si trova nel carcere di Uta.
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