Sos per salvare l'Istituto dei ciechi della Sardegna con sede a Cagliari. Una richiesta di incontro urgente è stata fatta al nuovo assessore alla sanità Mario Nieddu e al presidente della regione Christian Solinas. Si criticano in particolare le decisioni prese dal nuovo Commissario straordinario sull'attività dello stesso Istituto.

Si ricorda tra l'altro che l'Istituto rappresenta il punto di riferimento regionale per le attività a sostegno delle persone con disabilità visiva e di supporto alle loro famiglie.

A fine 2017, si è costituito nel capoluogo anche il Comitato di volontariato denominato Comitato Pro Istituto dei Ciechi della Sardegna, allo scopo di porsi come interlocutore privilegiato con le Istituzioni, in primis con la Regione, affinché sia portato a compimento il progetto di trasformazione dell'Istituto e che sia garantita, attraverso il pieno e corretto funzionamento dell'Istituto, l'erogazione dei servizi a beneficio dell'utenza.

Proprio questo Comitato critica le decisioni del Commissario e chiedono l'incontro alla Regione. Ricordano anche che la Regione nel 2018 rispondendo a una relazione dell'allora Commissario Luigi Floris ha stanziato un contributo di 240mila euro per fronteggiare le difficoltà finanziarie, contabile e gestionale nella quale si trova da tempo l'Istituto.

Il consigliere regionale Cesare Moriconi sempre nel 2018 ha chiesto all'assessore regionale dell'Igiene e sanità e dell'assistenza sociale di allora "di riferire per iscritto in merito alle ragioni che, a così lunga distanza di tempo, ad oggi di fatto hanno impedito che l'Istituto dei ciechi della Sardegna 'Maurizio Falqui' sia privo degli organi statutari - presidente, consiglio di amministrazione e consulta dei rappresentanti delle associazioni dei disabili visivi -, rendendo difficoltoso, se non impossibile, conseguire e assicurare i compiti di istituto demandati dallo Statuto, in quanto sostituiti da una gestione straordinaria che proprio per la sua natura dovrebbe essere contingente e di breve durata".

Il 27 marzo scorso la segreteria dell'Istituto, si legge in documento del Comitato Pro Istituto dei Ciechi della Sardegna, "ha comunicato informalmente agli utenti che il Commissario straordinario ha emesso un regolamento per l'organizzazione e l'erogazione dei servizi presso l'Istituto medesimo; che, pertanto, i corsi di alfabetizzazione informatica e il servizio di digitalizzazione dei testi devono ritenersi non più forniti a titolo gratuito e alle condizioni applicate in precedenza; che, secondo quanto stabilito dal Commissario straordinario, oggi tutti gli utenti, inclusi coloro che già beneficiavano dei servizi in quanto autorizzati dalla precedente gestione, devono presentare nuova richiesta di accesso alle prestazioni, delle quali dovranno sopportare i costi, o personalmente o in quanto appartenenti a Enti e/o Associazioni che hanno stretto convenzioni con l'Istituto".

"Sempre a causa di queste disposizioni - si legge ancora nel documento - è stato di fatto operato, con effetto retroattivo, un blocco dei servizi in danno dell'utenza, alla quale non è stato neppure reso noto alcun comunicato ufficiale preventivo".
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