Infermieri demansionati e mortificati: il Brotzu paga 180mila euro di danni
Impiegati per attività destinate a personale di grado inferiore: condanna del tribunale di Cagliari e risarcimento versato dall’azienda sanitariaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In ospedale gli infermieri devono fare gli infermieri. Non possono essere utilizzati per mansioni che “mortificano” la loro professionalità. Ossia, non possono svolgere attività, come la pulizia dei pazienti o la gestione di rifiuti, che dovrebbero essere portate avanti da personale di grado inferiore.
Altrimenti l’azienda sanitaria deve pagare i danni.
Lo ha stabilito la Cassazione, così hanno sentenziato i giudici di vari livelli. E al Brotzu lo sanno bene: il direttore generale Agnese Foddis ha dovuto firmare una delibera che stanzia i fondi per pagare i danni non patrimoniali subiti da una ventina di infermieri che aveva fatto causa all’Arnas, attraverso l’avvocato Giacomo Doglio.
Il provvedimento è arrivato a seguito di una sentenza della sezione lavoro del Tribunale di Cagliari: a ognuno sono state riconosciute somme che vanno da poco più di tremila a oltre 11.500 euro. Per un totale di 176.486 euro e qualche centesimo. Una sentenza emessa sei anni dopo la presentazione del ricorso.
Non è il primo verdetto che si inserisce in questo solco. Le aziende sanitarie sarde hanno pagato caro l’uso degli infermieri per tappare le falle negli organici perché mancavano gli operatori socio-sanitari.
Gli infermieri professionisti che negli anni hanno presentato ricorso sono numerosi. E tutti, o quasi, hanno vinto. Un salasso, per le casse delle aziende sanitarie. A questo giro è toccato al Brotzu, che ha dovuto intaccare – pesantemente – il fondo rischi previsto per affrontare le cause intentate dal personale.