Incarichi pubblici nonostante la condanna
Inchiesta per abuso d'ufficio senza indagatiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Può una persona condannata per peculato, seppure non in via definitiva, ricoprire cariche pubbliche nonostante la legge Severino lo impedisca?
È quanto cerca di appurare l'inchiesta aperta dalla Procura di Cagliari sugli incarichi riconosciuti a Mondino Ibba, da 40 anni (ne ha 70) presidente dell'ordine dei medici: un regno che termina in questi giorni, perché è in corso il rinnovo del consiglio e lui non si è candidato. Il pm Giangiacomo Pilia ipotizza l'abuso d'ufficio e procede contro ignoti.
Al centro delle verifiche della Finanza c'è il ruolo di presidente della commissione d'esame per l'accesso alla formazione specifica in Medicina generale, assegnato a Ibba nel 2019 dall'assessorato regionale alla Sanità nonostante la condanna a 25 mesi inflittagli in Appello nel gennaio precedente per i fondi ai gruppi.
La prima nomina era arrivata poco dopo la sentenza del Tribunale, nel 2017, ed è stata confermata più volte. Ibba comunque non è indagato. Il punto di partenza è la normativa in materia: prevede che il presidente dell'Ordine dei medici in carica debba far parte di diritto della commissione.
Altro elemento che si sta valutando è che la legge Severino potrebbe non essere applicata a chi, parte di un collegio, non ha poteri decisionali autonomi.
Ibba è sempre rimasto al proprio posto nonostante l'eventuale incompatibilità del suo incarico sia stata vagliata dalla Commissione centrale per le professioni sanitarie (col rigetto del ricorso contro la sua ultima elezione) e dall'Autorità nazionale anticorruzione (che ha concluso gli accertamenti senza muovere addebiti all'Ordine di Cagliari). Gli approfondimenti sono in corso.
(an. m.)