I muretti a secco diventano Patrimonio dell'Umanità. E il Comune di Serri fa una richiesta alla Regione
"Occorre finanziare progetti specifici di recupero", ha detto il primo cittadinoI muretti a secco diventano un patrimonio e il Comune di Serri delibera per la loro salvaguardia e tutela. L'ha riconosciuto l'Unescp inserendo l'arte di realizzazione dei muretti nella lista del patrimonio immateriale.
L'amministrazione del piccolo centro del Sarcidano intende dunque adottare diversi progetti perché questa pratica venga salvata e perpetuata nel tempo. Infatti Serri è caratterizzato dalla presenza di queste opere in campagna e nel centro abitato.
Sono diversi gli artigiani che ancora riescono a realizzare queste opere nonostante le difficoltà e i costi di costruzione. Una tecnica millenaria risalente al periodo nuragico e tramandata fino ad oggi che prevede l'ammassare delle pietre l'una sull'altra senza l'ausilio di nessun altro materiale e sfruttando le pietre che si trovano nel posto.
Pertanto il muretto a secco gioca un ruolo fondamentale nella conservazione della biodiversità, nella costituzione dei paesaggi rurali e nella lotta contro la desertificazione e dell'erosione. "Chiediamo alla Regione - ha detto il sindaco Samuele Gaviano - che finanzi progetti specifici di recupero, da parte nostra avvieremo percorsi per i giovani perché non si perda quest'arte antica".