È la crisi economica il principale fattore scatenante del conflitto tra i contribuenti sardi e il Fisco.

Oltre 12mila sono i contenziosi che pendono nelle commissioni tributarie dell'Isola: solo l'anno scorso sono stati 3.340, con i pochi giudici in servizio che sono comunque riusciti a deciderne 3.677.

Manca la metà dei magistrati nelle commissioni tributarie provinciali e, in quella regionale - dove vengono trattati i ricorsi d'appello su imposte e cartelle esattoriali contestate dai contribuenti - ci sono addirittura appena 5 giudici contro i 24 previsti.

Nonostante i numeri, lo scorso anno sono state dibattute 344 udienze e trattate 5.750 controversie che vanno dalle cartelle di Equitalia alle imposte non dovute, passando per ganasce fiscali e tutti i ricorsi in materia fiscale. A scattare la fotografia sull'andamento della giustizia tributaria nell'Isola è stato ieri il presidente Mauro Rosella, durante la cerimonia d'apertura dell'anno giudiziario tributario nella sede della Camera di Commercio di Cagliari. "Per la composizione dei tre collegi della commissione regionale", sottolinea, "si deve fare affidamento alla disponibilità di un giudice applicato da Varese, mentre io stesso presiedo una sezione a Cagliari e la sezione di Sassari e gli altri giudici vengono impiegati alternativamente e congiuntamente".
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