Entra nel vivo in Sardegna la raccolta firme per la cannabis legale
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La campagna referendaria per la legalizzazione della cannabis ricreativa, la produzione regionale della cannabis terapeutica, la regionalizzazione dell'Anas e l'attivazione dei punti franchi previsti dallo Statuto speciale, entra nel vivo anche nell'Isola.
Venerdì e sabato è in programma una grande iniziativa denominata "100 banchetti in 100 piazze", in cui i militanti del Comitato saranno presenti nei comuni della Sardegna al fine di incontrare quanti più sardi possibili della bontà dei questiti proposti.
I quattro referendum consultivi "made in Sardinia" sono accomunati, secondo i promotori, da una nuova concezione dello sviluppo economico dell'Isola.
"Cerchiamo possibili alternative al modello di sviluppo imposto dallo Stato e da una classe politica locale priva di visione e di sogni - spiega Paolo Zedda, consigliere regionale Mdp e presidente del Comitato -. Il mercato della cannabis, sia ad uso ricreativo che terapeutico, è in fortissima espansione nei paesi che hanno operato scelte legalizzanti aumenta il pil, si creano posti di lavori, benessere diffuso e si garantisce il diritto alla salute".
Quanto agli altri due referendum, Zedda precisa: "La gestione regionale sulle nostre strade potrebbe porre fine alla dittatura dell'Anas, eliminare gli squilibri territoriali, creare una nuova relazione città-campagne e garantire i diritti costituzionali a tutti i sardi, a prescindere dalla residenza, mentre la realizzazione dei porti franchi è imprescindibile, con i loro benefici doganali e fiscali e con le agevolazioni di supporto alla nascita e crescita di imprese, se si vogliono intercettare i grandi flussi in evoluzione del mercato marittimo".
(Unioneonline/s.a.)