03 settembre 2019 alle 10:27aggiornato il 03 settembre 2019 alle 10:39
Dopo l'estate bollente c'è l'incubo bombe d'acqua
La Sardegna conosce, storicamente, questo periodo come quello più rischiosoTra ottobre e novembre la Sardegna conosce storicamente il periodo dei nubifragi e delle alluvioni. Sono questi i mesi, dopo la fine dell'estate, che fanno registrare precipitazioni intense a causa del mare più caldo. L'acqua, spiegano gli esperti, conserva il calore accumulato ma incontra le prime correnti fredde. E nascono così i temporali, anche fortissimi.
Già in questi giorni le prime precipitazioni hanno creato disagi con allagamenti e smottamenti soprattutto nel sud dell'Isola (VIDEO) ma ieri anche nel Nuorese. E a pesare sono anche le posizioni delle montagne che circondano aree particolarmente esposte a improvvisi nubifragi.
Sindaci e amministratori richiamano l'attenzione della Regione sulla necessità di effettuare lavori per salvaguardare i propri cittadini. Tra tutti ci sono le parole di Mario Tendas, sindaco di Solarussa, che ricorda come le opere esistano ma "solo sulla carta", i tempi invece dovrebbero essere grandemente ridimensionati soprattutto per gli interventi urgenti su un territorio che conta 377 Comuni di cui 338 insistono su territorio che sono stati classificati dall'Istituto per la protezione e la ricerca ambientale di pericolosità media, elevata o molto elevata per il rischio di frane e alluvioni.© Riproduzione riservata