Lunghissime liste d'attesa nelle strutture sanitarie della Sardegna: è l'allarme lanciato questa mattina dai Riformatori durante una conferenza al Consiglio regionale.

"Un anno e mezzo per una mammografia all'ospedale Businco di Cagliari, un anno per una colonscopia al Santissima Trinità, quasi nove mesi per una visita cardiologica al Sirai di Carbonia", e ancora: "Otto mesi per un consulto oculistico a Bono, e sono solo i casi più eclatanti".

I dati, ha chiarito Attilio Dedoni, consigliere regionale, "sono ufficiali" e sono stati tratti dai siti delle Asl sarde. "Preoccupa il fatto che le lungaggini riguardino anche gravi patologie, non c'è una Asl che si salvi", ha aggiunto.

Diverse le cause alla base di questa situazione, per il deputato Pierpaolo Vargiu "sono pochi gli investimenti in nuove tecnologie, spesso i macchinari sono obsoleti; altra questione è poi quella delle risorse umane: anche in questo caso servono investimenti per la formazione del personale medico".

Quale soluzione? "La Sardegna dovrebbe guardare con attenzione alle pratiche virtuose di altre regioni, come l'Emilia Romagna. Il nuovo Piano nazionale per la gestione delle liste d'attesa è in via di definizione, mentre la Sardegna è in ritardo. Eppure - ha concluso Vargiu - la nostra spesa sanitaria continua a crescere".
© Riproduzione riservata