Commercio al dettaglio, crisi senza fineNell'Isola chiudono due negozi al giorno
Ogni giorno in Sardegna chiudono due negozi. Lo rileva un'indagine della Confesercenti relativa al quarto bimestre del 2016.
Nel commercio al dettaglio le citta che perdono di più sono Sassari e Nuoro che registrano una perdita che in termini percentuali è quasi doppia rispetto a quella regionale, rispettivamente 0,72% e 0,74%, contro lo 0,38%.
L'alloggio e i pubblici esercizi fanno registrare nel bimestre una contrazione dello 0,17%. In questo caso le province che fanno registrare la perdita più importante sono Cagliari (-0,37%), Sassari e Carbonia-Iglesias.
Mentre tra i comuni capoluogo da segnalare la caduta libera di Sassari che fa registrare la perdita più importante -0,22%.
Per le imprese della ristorazione il dato della provincia di Cagliari (-0,35%), Ogliastra (-0,55%) e Medio Campidano (-0,49%) sono significativi per un settore che apparentemente sarebbe in crescita.
Anche i bar perdono su base regionale lo 0,19% con punte dello 0,79% nella provincia di Carbonia-iglesias e lo 0,58% in provincia di Cagliari. Se focalizziamo l'attenzione sulle città capoluogo vediamo che la situazione di Cagliari che da sola registra un saldo negativo in termini assoluti pari a circa la metà (-5) di quello della Sardegna intera (-11).
Unico dato positivo resta quello degli ambulanti che in Sardegna registrano un saldo positivo di 17 unità (67 iscrizioni e 50 cancellazioni), dove solo la provincia di Sassari registra un saldo negativo -0,39% (-6 unità).
Secondo Gian Battista Piana e Roberto Bolognese, direttore regionale e vice presidente vicario "per tentare di uscire dalla crisi non serve scrivere altre leggi ma far applicare quelle che ci sono"