«Una situazione al limite dell’incomprensibile». Così il sindacato Fials definisce la chiusura della Chirurgia generale del Brotzu, comunicata nei giorni scorsi dall’azienda sanitaria di piazzale Ricchi. 

La dismissione, scrive il segretario provinciale del sindacato, Paolo Cugliara, «parrebbe essere iniziata alcuni giorni fa, con le comunicazioni di rito al personale, preavvisato di una prossima ricollocazione altri reparti del San Michele». 

L’attuale Chirurgia generale verrà trasformata in una mini struttura complessa di soli 10 posti letto di Chirurgia epatobiliopancreatica e dei trapianti di fegato e pancreas, «mentre tutta l’altra attività chirurgica di elezione sarà trasferita alla chirurgia d’urgenza, che dovrà garantire tutte queste prestazioni insieme all’attività d’urgenza, per 24 ore al giorno per tutto l’anno».

Ci chiediamo, scrive Cugliara, «come quest’ultima possa garantire l’attività di elezione ordinaria con relativo abbattimento delle liste di attesa, quando contestualmente deve necessariamente assicurare le prestazioni d’urgenza. Questa trasformazione», secondo il sindacalista, «comporterà il concreto rischio di una riduzione drammatica degli interventi programmati, poiché non esistendo più due specifiche strutture ma una da sola, questa non sarà in grado di sopperire efficientemente alle richieste di prestazioni chirurgiche della popolazione, già clamorosamente in ritardo visti i tempi di attesa per alcuni interventi».

La Fials si rivolge all’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi,  perché fermi «con la massima urgenza questo drammatico scempio e prenda i necessari provvedimenti affinché la popolazione della Sardegna non subisca l’ennesima e drammatica riduzione delle prestazioni sanitarie. I sardi hanno bisogno di cure e non di ulteriori tagli alla sanità». 

Già dall’8 maggio l’Arnas aveva fatto sapere che «nell’ambito dell’applicazione del Piano Aziendale che prevede una maggiore razionalizzazione delle risorse umane ed economiche col fine di potenziare i servizi assistenziali, è stato definito un piano riorganizzativo finalizzato a venire incontro alle esigenze dei pazienti».

Nel comunicato si legge che «tutte le patologie chirurgiche in urgenza h 24 saranno, a partire dal giorno 8 maggio 2024 a carico della Struttura Complessa di Chirurgia generale e d’urgenza, impegno che non dovrà più essere condiviso con la Chirurgia epatobiliopancreatica dei trapianti di fegato e pancreas. La Struttura Complessa, diretta dal Dottor Fausto Zamboni, potrà quindi, sulla base della riorganizzazione prevista dai vertici aziendali, dedicarsi al trattamento delle patologie epato-bilio-pancreatiche e all'attività del trapianto di fegato. Una grande macchina organizzativa in grado di affrontare casi sempre più complessi e la cui attività trapiantologica, grazie alla dedizione e alla professionalità del personale medico e infermieristico, garantisce importanti risultati per l’intero territorio regionale».

«Le attività – conclude il comunicato stampa dell’azienda – saranno supportate dal team di Epatologi, della Struttura Complessa di Grastroenterologia diretta da Dr. Paolo Usai, la cui collaborazione risulta essenziale proprio per il settore trapianti, area di cui l’Arnas Brotzu è hub regionale. Infine, a breve, al San Michele sarà operativa la Terapia Intensiva Post-Operatoria (T.I.P.O.), dedicata al ricovero nel periodo post-operatorio, di pazienti sottoposti ad interventi particolarmente impegnativi e consentirà, grazie alle sofisticate apparecchiature di cui disporrà, di attivare un attento monitoraggio delle funzioni neurologica, cardiovascolare, respiratoria e metabolica del degente».

(Unioneonline/E.Fr.)

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