Sotto il sole caldo di Cagliari, il dolore si è fatto voce, sguardo, preghiera. In piazza Moby Prince, la comunità ucraina si è riunita per un momento di raccoglimento. Tre anni di guerra, tre anni di bombe, tre anni lontano da casa. Tra candele accese e sguardi rivolti al cielo, l’eco delle esplosioni che ancora devastano l’Ucraina ha risuonato nei racconti e nelle immagini di distruzione.

Accanto ai fedeli e agli ucraini, l’arcivescovo di Cagliari Giuseppe Baturi, da sempre vicino alla comunità. Insieme a lui, un’unica invocazione: pace. La fine del fuoco, la speranza di un ritorno. Ma mentre in piazza si prega, a livello internazionale lo scenario si complica.

«Ho voluto esprimere vicinanza e solidarietà al popolo ucraino che tre anni fa ha subito un’ingiusta aggressione, con un pesante carico di morte e sofferenza», è il commento di Baturi. «I sardi hanno accolto i profughi della guerra con generosità larga. Abbiamo insieme pregato per le vittime e per una pace giusta. È necessario impegnarsi per la pace, purificando i nostri sforzi dalla violenza della menzogna, che purtroppo sta accompagnando certa diplomazia. La pace vera ha bisogno di verità».

Dopo tre anni di sostegno incondizionato a Kiev, l’Occidente è spaccato. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca cambia le carte in tavola: il presidente americano riapre il dialogo con Mosca, lasciando l’Ucraina spettatrice impotente di trattative che la riguardano, ma da cui è esclusa. I rapporti tra Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono ai minimi storici, tra accuse reciproche e fratture sempre più̀ profonde. L’Europa, l’ultima speranza per Kiev, fatica a trovare una voce unitaria.

E così, mentre le strategie geopolitiche si riscrivono nelle stanze del potere, la comunità ucraina di Cagliari resta con il cuore rivolto a una patria martoriata. Tre anni fa, il 24 febbraio 2022, all’alba, Vladimir Putin annunciava “l’operazione militare speciale” che avrebbe cambiato per sempre la storia. Bombe su Kiev, attacchi missilistici in tutto il Paese, la guerra diventata realtà̀ nel giro di poche ore.

Oggi, a distanza di tre anni, la resistenza ucraina non si è mai fermata, ma la strada per la vera pace sembra ancora un miraggio. Ieri, a Cagliari, tra lacrime e preghiere, si è acceso un piccolo lume di speranza. Ma basterà?

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