Non sarà una semplice corsa, ma un passo dopo l’altro trasformato in gesto politico. Venerdì, alle 18, le strade di Cagliari torneranno a riempirsi di voci, cartelli e bandiere per “Can’t stay silent – La corsa dell’indignazione”, manifestazione che da via Roma (fronte Consiglio regionale) arriverà fino a piazza Costituzione.

Un corteo che sarà, nelle intenzioni degli organizzatori, un atto di denuncia verso le istituzioni italiane e sarde, accusate di silenzio o di immobilismo di fronte a quella che definiscono senza esitazioni una “pulizia etnica” in corso.

«Mentre Gaza viene rasa al suolo, mentre la popolazione viene massacrata, affamata e uccisa – ricordano i promotori insieme a Sardegna Palestina e al Comitato sardo di solidarietà alla Palestina – le Nazioni Unite hanno parlato di genocidio, ma i nostri governi continuano a balbettare».

Il bersaglio della protesta, oltre al governo nazionale, sarà anche la politica locale. Gli organizzatori chiedono alla Regione di «prendere posizione con azioni concrete» e al Comune di Cagliari di esporre la bandiera palestinese «nella casa di tutti i cittadini e le cittadine», come segno simbolico ma tangibile di vicinanza a un popolo al quale, sostengono, si vuole negare l’esistenza.

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