Cagliari, raffica di auto rimosse dal mattino presto per il rientro di Sant’Efisio
La polemica in Comune: «Il cocchio arriva la sera tardi, che senso aveva creare questi disagi dalle 8?». Negli anni scorsi divieti in vigore solo dal pomeriggioPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In viale La Plaia, via Sassari, Largo Carlo Felice, viale Sant’Ignazio: nessuno è stato risparmiato. Decine di auto sono state portate via dai carri attrezzi, che oggi a Cagliari hanno fatto “strage” lungo il percorso di rientro della processione di Sant’Efisio.
Un chiarimento è d’obbligo: i cartelli di divieto di sosta sono stati piazzati nel rispetto delle 48 ore precedenti all’entrata in vigore dell’ordinanza. Quindi i mezzi per la rimozione hanno agito nel rispetto del codice della strada.
Ma in consiglio comunale viene sollevato un altro tipo di problema: «Non so quanti veicoli siano stati rimossi, ma è certo che ho ricevuto una quantità impressionante di segnalazioni da parte di cagliaritani rimasti a piedi, anche da medici del Santissima Trinità», denuncia il capogruppo del Pd a palazzo Bacaredda, Fabrizio Marcello, che lavora in ospedale. L’esponente dell’opposizione sottolinea: «Il punto è che i divieti sono scattati alle 8 del mattino, quando il simulacro del Santo è atteso non prima della 22. Che senso aveva quell’orario?», si chiede. E aggiunge: «Chi abita nelle zone interessate era abituato a togliere l’auto nel pomeriggio: anche nel 2019», ultima festa in grande stile, «l’ordinanza partiva dalle 15».
A confermare la tesi di Marcello, oltre ai vecchi documenti, c’è un ulteriore particolare: negli uffici comunali erano così abituati a quell’orario che il link dell’ordinanza riporta l’orario delle 15, anche se il provvedimento poi fa riferimento alle 8.
«Non vorrei che questa scelta», conclude il consigliere dem, «fosse legata a una possibile carenza di disponibilità di carri attrezzi, con la nuova gestione: pochi mezzi e, per evitare di non riuscire a rimuovere le auto, hanno anticipato l’orario dei divieti».
(Unioneonline/E.Fr.)