Cagliari, nella laguna di Santa Gilla decimate le cozze
Il consorzio ittico punta su un progetto dell’Università per l’allevamento delle ostrichePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Bene ostriche, cannolicchi, vongole e bocconi, male, molto male, le cozze. Scollinato Ferragosto, nella laguna di Santa Gilla è tempo di bilanci. Che non fanno sorridere i 120 soci delle 6 cooperative che compongono il Consorzio ittico Santa Gilla: 400.000 euro appena sufficienti per il sostentamento dei pescatori. Il caldo micidiale dello scorso anno si è riflettuto sulle cozze causando il crollo dell’80% della raccolta.
I cagliaritani si sono accorti del disastro nella raccolta delle cozze al mercato e nelle pescherie dove hanno superato i 9 euro al chilo.
«Nelle ultime tre settimane di agosto dell’anno scorso il caldo record ha fatto raggiungere alle acque della laguna temperature eccezionali», ricorda Valter Rizzardini vice presidente del consorzio. «Il termometro era costantemente oltre i 30 gradi a causa dell’aria calda africana che si era impadronita della Sardegna». Troppo per le cozze, che sono in grado di sopportare 27 gradi, per un periodo massimo di tre giorni. «Siamo stati costretti a comprare il seme, perché le nostre cozze nascono e vengono raccolte a Santa Gilla. L’anno prossimo speriamo di tornare nei mercati».
L’articolo completo di Andrea Artizzu su L’Unione Sarda oggi in edicola e sull’App Digital